Opinioni
«A Macerata una rappresaglia nazi-fascista»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-02-05
“Dobbiamo chiamare quello che è avvenuto sabato una rappresaglia nazi-fascista di una persona che in un bar aveva dichiarato che sarebbe andato a sparare ai neri. Non è un fatto isolato, c’è un fermento che dobbiamo essere in grado in maniera esplicita e non ambigua di fermare e combattere”. Lo dice il sindaco di Macerata, […]
“Dobbiamo chiamare quello che è avvenuto sabato una rappresaglia nazi-fascista di una persona che in un bar aveva dichiarato che sarebbe andato a sparare ai neri. Non è un fatto isolato, c’è un fermento che dobbiamo essere in grado in maniera esplicita e non ambigua di fermare e combattere”. Lo dice il sindaco di Macerata, Romano Carancini, intervenendo dal palco della kermesse dei candidati Pd alle elezioni, in corso a Roma. Carancini è uno dei rari politici italiani che ha avuto il coraggio di usare le parole giuste per la tentata strage del terrorista Luca Traini. “I nostri cittadini vogliono il rispetto della legalità, che non è incompatibile con l’accoglienza. Siamo in grado di accogliere e dare risposte sulla legalità”, ha poi aggiunto Carancini.
Il sindaco Carancini ha aggiunto: “Quando dobbiamo combattere fatti drammatici come quelli di sabato, dobbiamo ricordare la vita di una ragazza giovane, Pamela Mastropietro, uccisa da una persona che nulla aveva in sé. Questo non ci deve sopraffare ma ci deve portare a guidare un percorso andando nelle comunità, nelle città, rivendicando i passi avanti che in questi anni abbiamo avuto sul tema dell’integrazione”.