Perché i No MUOS rischiano di fare la fine dei No TAP

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-31

Due giorni fa Di Maio ha promesso “novità” sulla questione dell’installazione militare USA a Niscemi ma nel frattempo l’Avvocatura dello Stato ha presentato una memoria difensiva dove chiede alla CGA della Regione Sicilia di respingere il ricorso dei No MUOS contro i radar americani

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D’accordo, il MUOS non è nel Contratto di Governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle. È vero, come per TAP, TAV, Ilva, Terzo Valico, programma di acquisto degli F-35 o Tunnel (ferroviario) del Brennero si tratta di un progetto iniziato quando il M5S non era al governo. D’altra parte è noto che l’Italia esistesse anche prima dell’avvento al potere dei grillini. Eppure proprio il MoVimento 5 Stelle è il partito che più di ogni altro ha sostenuto le istanze dei No MUOS, i comitati di cittadini che si oppongono alla realizzazione del Mobile User Objective System che è stato realizzato in Sicilia vicino a Niscemi.

Quando il MoVimento 5 Stelle lottava a fianco dei No MUOS

L’installazione del Dipartimento della Difesa USA è stata ultimata nel 2014 e da sempre il M5S si è schierato a fianco del Coordinamento No MUOS. Ad esempio nel 2015 all’indomani del sequestro del sistema radar da parte della procura di Caltagirone il MoVimento, deciso in seguito ai ricorsi al Tar promossi dai No MUOS scriveva che il provvedimento «costituisce una importante vittoria del MoVimento 5 Stelle».

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Ancora più numerosi sono gli interventi contro il MUOS pubblicati sul sito dei pentastellati siciliani. A guidare la battaglia per il MoVimento ci sono la ministra Giulia Grillo, il deputato Gianluca Rizzo e il deputato all’ARS Giampiero Trizzino.

Proprio quest’ultimo è, secondo l’edizione palermitana di Repubblica, preoccupato per la sorte del MUOS e per l’atteggiamento tenuto fin qui dal governo del Cambiamento. Due giorni fa durante una visita in Sicilia Luigi Di Maio ha affrontato al suo solito modo la questione dicendo che a proposito del MUOS «Nei prossimi giorni ci saranno novità…». Quali novità? Non è dato di saperlo. Ma Trizzino ha le idee chiare: «Non possiamo indietreggiare su battaglie come quella sul radar, così come su quella sulla Tav. Il movimento non può perdere il suo connotato
ambientalista».

I No MUOS temono di essere stati usati dal M5S

Già nei giorni scorso i No MUOS erano tornati a farsi sentire con un post che inchiodava il M5S alle sue promesse. «Sono ormai passati sette mesi dall’insediamento di questo governo – scrivevano su Facebook – e il nuovo esecutivo non solo non ha “mosso un dito” contro il Muos, nonostante lo stesso Trizzino abbia recentemente ribadito che l’obiettivo è lo smantellamento delle antenne, ma il governo giallo-verde, in piena continuità con il governo precedente, sta perseguendo un piano autorizzativo, eredità della Pinotti, che prevede nuovi lavori presso la base di Niscemi».

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L’autorizzazione è stata data sì dal precedente governo ma i No MUOS contestano come l’attuale ministra della Difesa Elisabetta Trenta non abbia mosso un dito per cambiare la situazione. Anzi l’esecutivo è in questo momento schierato contro i No MUOS. Il comitato che si oppone alle antenne americane ha presentato ricorso contro decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva disposto il sequestro dell’installazione. Nel procedimento giudiziario ai No MUOS si oppone l’Avvocatura dello Stato che proprio qualche giorno fa ha chiesto tramite una memoria il rigetto delle istanze del coordinamento No MUOS. Secondo l’Avvocatura dello Stato la realizzazione dell’impianto della Marina USA non ha violato il regolamento della riserva Sughereta di Niscemi. Argomento questo che è uno dei punti cardine della protesta.

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Il CGA dovrà esprimersi il 14 novembre sulla sentenza che ribaltò quella con il quale il Tar aveva dichiarato abusivo il MUOS ed è per questo che ora i movimenti siciliani incalzano il governo e soprattutto il partito che fino a qualche mese fa li aveva sostenuti con forza. Tra gli attivisti c’è molta diffidenza per la “novità” annunciata da Di Maio. C’è chi teme che si possa trattare della semplice dismissione del parco antenne non funzionanti e preferirebbe invece che il governo ritirasse la memoria al CGA rinunciando di fatto a difendersi nel ricorso avanzato dal Coordinamento. In questo modo però si aprirebbe un problema diplomatico con gli Stati Uniti (ma che importa, anche Trump è un grande fan di Conte no?). Il Coordinamento però teme che alla fine salterà fuori che non ci sono alternative a rispettare gli impegni e gli accordi internazionali e così come è successo per TAP e Ilva «e tutti quei comitati che ogni giorno lottano contro la devastazione dei territori» si sia trattato solo di promesse per prendersi i voti dei siciliani.

Foto copertina credits Coordinamento No MUOS via Facebook.com

Leggi sull’argomento: La caccia del M5S a chi non obbedisce a Di Maio e Salvini

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