Ipocrisia a 5 stelle: quando i grillini criticavano Renzi per la fiducia al maxiemendamento 2014

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-29

Quattro anni fa i parlamentari del MoVimento intimavano al governo di “non azzardarsi” a presentare il maxiemendamento alla legge di Stabilità al Senato facendolo approvare a colpi di fiducia senza discussione in Aula e svilendo il ruolo del Parlamento. Ora che sono al governo i pentastellati fanno esattamente la stessa cosa. È il cambiamento, bellezza

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Il governo del Cambiamento sta per approvare la sua prima legge di Bilancio. La Manovra del Popolo – così è stata umilmente chiamata dall’avvocato del Popolo Giuseppe Conte – è stata fatta approvare a colpi di fiducia alla Camera. Ma dopo la visita a Bruxelles la legge è stata stravolta e in Parlamento è arrivato il maxiemendamento che è stato votato in fretta e furia al Senato senza che nessuno potesse studiarne i contenuti e che ora è in discussione alla Camera.

natale in parlamento legge bilancio 2019 m5s grillo - 1

Esattamente quattro anni fa, nel dicembre del 2014, il MoVimento 5 Stelle pubblicava sul Blog di Beppe Grillo un post dal titolo “Natale in Parlamento”. Nell’articolo si legge una dura critica al governo dell’epoca che si apprestava a fare quello che sta facendo ora il governo Conte-Di Maio-Salvini. Il testo merita di essere riportato per intero perché riassume alla perfezione il cambiamento cui è andato incontro il MoVimento, passato da essere un non-partito di lotta ad un partito di governo perfettamente integrato nelle logiche della tanto odiata casta.

Il governo non si azzardi a presentare al Senato il maxiemendamento sulla legge di Stabilità, per farlo poi passare in fretta e furia con l’ennesimo voto di fiducia e infine farlo ratificare alla Camera senza dibattito e senza un esame approfondito delle norme. Non è accettabile che il governo imponga al Parlamento e al Paese una legge di stabilità stravolta con emendamenti localistici e microsettoriali che rispondono a puri interessi personali della maggioranza e che, soprattutto, vanno a modificare i saldi della legge di bilancio. Mentre gli emendamenti delle opposizioni vengono respinti con la solita scusa della mancanza di coperture, il governo disfa a suo piacimento la legge di stabilità pur di metterci dentro ciò che più gli fa comodo. Il Movimento 5 Stelle è pronto a dare battaglia pur di impedire questo ennesimo atto di arroganza che priva il Parlamento delle sue legittime prerogative. Abbiamo già avvertito i Presidenti di Camera e Senato e i presidenti della Commissione Bilancio: se non ci faranno discutere il testo nel merito, li faremo rimanere qui finanche a Natale.

A quattro anni di distanza infatti il M5S sta facendo esattamente la stessa cosa. Nel 2014 il governo Renzi presentò la legge di Stabilità al Senato blindandola con il voto di fiducia. A protestare erano i parlamentali pentastellati, che erano pronti a rimanere in Aula finanche a Natale. Alla fine la legge di Bilancio 2015 venne approvata il 22 dicembre 2014.

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Oggi a parti invertite è il PD che critica le modalità di approvazione della Legge di Bilancio 2019 mentre il MoVimento 5 Stelle fa quello che diceva che il governo Renzi non doveva azzardarsi a fare, maxiemendamento incluso. Con un netto miglioramento, siamo al 29 dicembre e la manovra del Popolo non è ancora stata approvata. L’ipocrisia degli onesti è sempre più manifesta. Se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che i pentastellati fossero poi così diversi dai governi precedenti ora ha tutti gli elementi per ricredersi. Il problema quindi non è mai stata la classe politica, ma la popolazione che la esprime. Con tutti gli sforzi dei Casaleggio di inventarsi una nuova classe politica gli elettori sono sempre gli stessi, e i politici sono da sempre lo specchio del Paese, oggi come quattro anni fa.

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