Fact checking
Il trucco del M5S per finanziare Italia 5 Stelle
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-07-03
Ti rendi conto? I consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle si fanno rimborsare i “contributi” richiesti dal partito per l’organizzazione di Italia a 5 Stelle a Palermo
La trasparenza del MoVimento 5 Stelle ci rivela ogni tanto alcuni particolari interessanti. Ad esempio come utilizzano i consiglieri regionali eletti tra le fila del M5S i rimborsi per le spese che sostengono per l’attività di mandato? Il MoVimento ha sempre spiegato che i propri portavoce – a qualsiasi livello – rendicontano al centesimo le spese sostenute. Non un euro di più del necessario rimane in tasca agli eletti, che donano tutto il resto finisce nel fondo delle restituzioni. Soldi destinati a progetti a favore del territorio.
La trasparenza del MoVimento 5 Stelle sui rimborsi
Un altro dei vanti del M5S è che il partito di Grillo non riceve finanziamenti pubblici. Per questo portavoce ed attivisti si auto-tassano per finanziare la campagna elettorale e le iniziative del MoVimento. Ma è davvero così? Nelle pieghe delle rendicontazioni mensili dei consiglieri regionali spunta una voce molto interessante. In occasione di Italia 5 Stelle che si è tenuto a Palermo nel settembre 2016 il M5S ha raccolto 400 mila euro da 8774 donatori. Una media di 45 euro a donazione.
Uno sforzo incredibile da parte del popolo pentastellato. A tutti i livelli, perché anche i consiglieri regionali, dall’alto dei loro stipendi da tremila euro hanno deciso di contribuire alla realizzazione dell’evento. Con il trucco, perché mentre i privati cittadini hanno pagato di tasca propria i consiglieri del M5S si sono fatti rimborsare le spese per Italia a 5 Stelle utilizzando appunto i rimborsi spese. Nulla di illegale, sia ben chiaro, ma è senza dubbio una nota stonata da parte di chi predica l’onestà. In fondo grazie ai rimborsi è come se quell’evento l’avessero pagato tutti i cittadini con le loro tasse.
I consiglieri che si fanno rimborsare dai cittadini le spese per Italia a 5 Stelle
Ad accorgersene Franco Stefanoni che sul Corriere della Sera di domenica 2 luglio ha fatto notare come molti consiglieri si siano fatti rimborsare le spese per la kermesse pentastellata di Palermo. Spulciando sui vari siti regionali (il sito TiRendiconto?? pubblica le rendicontazioni dei consiglieri-portavoce solo a a partire da gennaio 2017) ci si accorge come i consiglieri abbiano rendicontato e si siano fatti rimborsare il denaro versato al Comitato Italia a 5 Stelle. Si tratta di una procedura generalizzata, in Lazio il consigliere Davide Barillari risulta aver donato 150 euro al comitato. Una cifra modesta se paragonata a quella versata dai suoi colleghi: Gianluca Perilli si è fatto rimborsare un contributo da 500 euro così come Silvana Denicolò mentre Valentina Corrado ha donato 494,50 euro. Leggendo la nota della Denicolò si scopre che si tratta di un “Contributo richiesto per Italia 5 Stelle Palermo”. Insomma non una donazione spontanea, ma tanto poi viene rimborsata.
Stesso “contributo” e stessa rendicontazione anche per i consiglieri regionali della Basilicata Leggieri e Perrino.
Altrove la rendicontazione è molto più opaca e probabilmente i rimborsi per “il contribuito richiesto per italia a 5 Stelle” sono finiti all’interno della voce “eventi sul territorio”. Rimane il dato, incontrovertibile, che il M5S – esattamente come tutti gli altri partiti – fa pagare ai contribuenti gli eventi per la campagna elettorale che organizza. Certo, il MoVimento “ha rifiutato” i rimborsi elettorali, ma grazie ai rimborsi dei portavoce riesce lo stesso a trovare il denaro per organizzare gli eventi.