Politica

M5S, per le Europee i capilista scelti da Di Maio (LOL)

neXtQuotidiano 27/12/2018

Una decisione che potrebbe far arrabbiare gli attivisti M5S che avranno un posto bruciato e gli attuali parlamentari europei grillini che ambivano a quei posti dopo cinque anni di lavoro

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Luigi Di Maio vuole scegliere personalmente i capilista regionali per le elezioni europee del MoVimento 5 Stelle. E questa intenzione sta facendo innervosire gli attivisti M5S che avranno un posto bruciato e gli attuali parlamentari europei grillini che ambivano a quei posti dopo cinque anni di lavoro tra Strasburgo e Bruxelles. La storia la racconta Luca De Carolis su Repubblica:

Esponenti della società civile, professori e professionisti da mescolare a nomi più noti. Figure “che ci potrebbero far prendere più voti, anche fuori del nostro bacino abituale”, come ha sostenuto Di Maio nella riunione con gli 11 eurodeputati (12, con l’autosospeso Marco Valli). PREOCCUPATI , anche perché gli esterni sarebbero sottratti alle parlamentarie, cioè alla selezione sul web, venendo inseriti d’ufficio nelle liste.

Ossia, non dovrebbero neanche sudarsi la posizione di capolista: preziosa anche in elezioni come quelle Europee, basate sulle preferenze. E questo non può che irritare gli uscenti rimasti (il gruppo originario, prima di espulsioni e addii, era di 17 eletti). Decisi tutti a ricandidarsi, quindi già al lavoro da settimane per organizzare la campagna elettorale. “Noi siamo il Movimento, lavoriamo da anni con gli attivisti e le associazioni, e ora dall’alto ci calano chissà chi”, è la lamentela che rimbalza da Bruxelles.

ius europaeum m5s

Ci sono novità anche tra le candidature:

Però anche tra gli eurodeputati sono circolate voci su una candidatura dell’ex leader dei Verdi e ministro, Alfonso Pecoraro Scanio. In ottimi rapporti con tanti maggiorenti del Movimento, tra cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, vicinissimo a Di Maio. Ma dal M5S finora hanno sempre smentito di voler presentare Pecoraro Scanio. Anche perché sarebbe un ulteriore strappo con le regole originarie, vista la sua storia in altri partiti (ma per qualche uninominale è già stato chiuso un occhio).

Leggi sull’argomento: Cosa c’è che non va nell’analisi dei vaccini di Corvelva pubblicata dal Tempo

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