Le contestazioni dei parlamentari M5S a Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-12

Perfino nel cerchio ristretto, qualcuno sospira: «Il Movimento gli sta sfuggendo di mano».

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Annalisa Cuzzocrea su Repubblica racconta oggi che deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle hanno un diavolo per capello. Sono molto arrabbiati con un certo Luigi Di Maio:

Così a sera, all’assemblea congiunta dei parlamentari chiamati a discutere le nuove regole, Di Maio arriva con le mani alzate. Sa che la scelta di cinque sconosciute della società civile come capolista per le europee ha creato molti malumori. «Le europee non sono le nazionali. I capilista non hanno più probabilità di essere eletti perché ci sono le preferenze», prova a spiegare. Ma i suoi, perfino i fedelissimi, continuano a non capire: «Se non ha trovato nomi di richiamo, che senso ha?».

La minoranza poi, con il presidente della commissione Cultura Luigi Gallo, attacca la nuova struttura in arrivo: «Vanno bene i referenti territoriali, se scelti dal basso, ma quelli tematici sono inutili. E sarebbe più urgente collegare il lavoro del governo a quello del Parlamento». Bocciato quindi, su tutta la linea. Più d’uno alza la mano: contesta le restituzioni a un fondo gestito da Di Maio e pochi altri, anche se poi i soldi dovrebbero essere versati scegliendo la destinazione sul blog. Il deputato Riccardo Ricciardi chiede chi sia il misterioso staff che certifica le liste. Un altro pretende che sia reso pubblico l’elenco degli iscritti. A essere attaccato è il cuore del M5S: la cassaforte in mano a Davide Casaleggio. Il cui evento a Ivrea è stato disertato, non a caso, dalla maggioranza dei parlamentari.

Ma per fortuna che c’è chi sta sempre con lui:

Il capogruppo alla Camera D’Uva si affretta a dire: «L’alta partecipazione dell’assemblea dimostra la fiducia in Di Maio». La verità sembra un’altra, se perfino nel cerchio ristretto, qualcuno sospira: «Il Movimento gli sta sfuggendo di mano».

Il Messaggero apre anche un altro fronte:

Doriana Sarli, e non è l’unica, mette in discussione anche il comitato scelto dai vertici per gestire i rimborsi. Una perplessità espressa da molti, tanto che il leader M5S ha dovuto giocare in difesa: «Ci faremo dare tutti i pareri per rassicurare chi dona visto che so che qualcuno ha chiesto un parere legale sul comitato».

E intanto si lavora anche su un’altra questione:

Al Sud, si potrebbe però assistere a un’eccezione: non una donna, ma un uomo, un giornalista. Circolano due piste: l’ex giornalista di Sky, Paolo Chiariello, o uno dei membri della squadra anti-camorra di FanPage. Mancano da sciogliere ancora inodi del Centro e del Nord-Est, dopo i rifiuti di Luisella Costamagna e Licia Colò.

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