Il suo nome per quel ruolo era trapelato già nei giorni scorsi. Adesso è arrivata la conferma ufficiale: Luigi Di Maio è il candidato numero uno all’incarico di inviato speciale nel Golfo Persico per l’Unione Europea. Ora manca solamente un tassello affinché la nomina diventi effettiva: il parere positivo da parte dell’Alto rappresentante per la politica estera Joseph Borrell. L’ex capo politico del MoVimento 5 Stelle ed ex Ministro degli Esteri, dunque, è in rampa di lancio per una nuova avventura. Questa volta meno politica e più diplomatica. Lontano dall’Italia.
Cosa manca ora? Partiamo dall’inizio: il nome di Luigi Di Maio è stato messo in cima alla lista delle preferenze espresse da un tavolo di tecnici indipendenti chiamati proprio dall’ufficio dell’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera a ordinare – gerarchicamente – la rosa dei papabili all’incarico di inviato speciale nel Golfo Persico. E in questo panel è stata riconosciuta la figura dell’ex numero uno della Farnesina che avrebbe – secondo la loro relazione tecnica – un profilo più in linea e consono al ruolo rispetto agli altri tre candidati (Markos Kyprianou, Jan Kubis, Dimitris Avramopoulos). Nell’analisi generale, infatti, sono stati analizzati i recenti compiti ricoperti e la gestione delle relazioni internazionali.
Dunque, l’ex capo politico del MoVimento 5 Stelle avrebbe le migliori caratteristiche rispetto agli altri tre candidati per essere nominato inviato speciale UE nel Golfo Persico. E ora manca solo il via libera. Perché questa relazione finale fatta dai tecnici indipendenti è stat inviata agli uffici dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea. Proprio quel Joseph Borrell che nelle prossime ore (probabilmente entro pochi giorni) dovrà sciogliere la riserva e decidere se affidare quell’incarico in base alle risultanze fatte emergere dal panel dei tecnici.
(Foto IPP/Felice De Martino)