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Luca e Paolo cantano il “vaffa” di Berlusconi a La Russa | VIDEO

neXtQuotidiano 20/10/2022

Il duo comico si è esibito sulle note della famosa canzone di Marco Masini durante la copertina di “Di Martedì”

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Il video di quanto accaduto una settimana fa nell’Aula di Palazzo Madama ha fatto il giro del mondo. Quei pugni sbattuti da Silvio Berlusconi sul tavolo del suo scranno senatorio e quel labiale inconfondibile con il “vaffa” rivolto a Ignazio La Russa (che poco dopo sarà eletto Presidente del Senato, ma senza i voti di Forza Italia), ancor prima delle immagini dei suoi “appunti” contro Giorgia Meloni, hanno inaugurato la nuova legislatura. E il duo comico Luca e Paolo hanno trasformato quanto accaduto in una canzone parodia.

Luca e Paolo cantano il “vaffa” di Berlusconi a La Russa

Nella consueta copertina di Luca e Paolo a “Di Martedì” (su La7), il duo comico ha “modificato” il testo della famosa e iconica canzone di Marco Masini attualizzandola agli ultimi accadimenti:

“Se mi guardo nello specchio, vedo ancora quella grinta. Quella voglia di esser leader nonostante il fondotinta. Certo gli anni sono tanti e cammino un po’ a passetti, ma c’ho ancora i denti sani grazie alla Nicole Minetti.
E ricordo agli alleati che sta caz*o di alleanza l’ha fondata il qui presente, nella villa su in Brianza. Sto seduto sullo scranno, come un vecchio ai giardinetti e a La Russa quando arriva dico ‘Ignazio, se permetti: Vaffanc*lo… Vaffanc*lo’.
Ma la politica è cattiva, è una fossa di serpenti e mi costa assai più sangue che pagare gli alimenti. Ma se questi due arroganti si comportano da bulli quando chiedo un Ministero, uno a caso, per Ronzulli. Io dico: Vaffanc*lo… Vaffanc*lo.
Poi domenica chiama Piersilvio, e mi dice ‘Ti prego, papà. Kiss me Licia Ronzulli ha floppato, fa più ascolti Meloni di là’.
Ho sentito Gianni Letta, vecchia volpe di palazzo, che coi suoi modi garbati dice ‘Silvio, hai rotto il caz*o’. Ho parlato anche con Marta, forse la più convincente, che mi ha detto ‘amore ascolta, questa volta sei impotente’. E così mi hanno convito, umiliato e traballante, a calarmi giù le braghe e a tornar dall’arrogante, ma specchiandomi di nuovo coi calzoni a mezza gamba, ho sentito un groppo in gola, nostalgia del bunga bunga. E grido…”

(foto e video: da “Di Martedì“, La7)

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