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Luca Bergamo e la strana storia del planetario
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-02-21
Il vicesindaco annuncia querele del comune a causa di un audio in cui un manager parla del Planetario all’ex Dogana come di un favore fatto all’amministrazione capitolina. Cose che succedono, nella città dei bandi ritirati dall’amministrazione Raggi
«Leggo dichiarazioni diffamatorie sul conto dell’amministrazione capitolina circa il planetario. Ho trasmesso tutta la documentazione all’Avvocatura capitolina dando mandato di adottare le iniziative necessarie alla tutela dell’amministrazione»: parole (e musica) di Luca Bergamo, che si è molto arrabbiato ieri tanto da minacciare non tanto una querela per diffamazione ma addirittura l’utilizzo dell’avvocatura capitolina per difendere l’onore e il decoro dell’amministrazione. Ma a cosa si riferisce? A un audio pubblicato da RomaToday in cui l’amministratore delegato di Mondomostre Skira, Tomaso Radaelli, gestore della ex dogana, durante un seminario pubblico alla facoltà di ingegneria de La Sapienza: “Perché c’è un Planetario li’ dentro? Perché ce l’ha chiesto espressamente il Comune”, spiega Radaelli, AD della società che dal febbraio 2017 gestisce, insieme ai “ragazzi” della Dead Poets Society, lo spazio di 23mila metri quadri della ex dogana di San Lorenzo, proprietà di Cassa Depositi e Prestiti.
“Non e’ che ospitereste un Planetario?'” continua Radaelli. “Il loro ‘ospitereste’ significa lo prendete, lo pagate, lo installate ve lo gestite. In buona sostanza era quella la storia. E Roma Planetario con il simbolo del Comune? Tutto pagato da noi, interamente”. Un’operazione sconveniente dal punto di vista economico: Mondomostre Skira sostiene spese per un totale di 890 mila euro e il rischio d’impresa, per la realizzazione temporanea di 18 mesi di un Planetario all’ex dogana. Il contratto di affidamento prevede la destinazione al Comune del 20% degli utili a copertura dell’investimento, si legge ancora su Romatoday. “Perché fare questo?- spiega Radaelli- (…) Bisogna che ci siano sempre delle bilateralita’ nel dialogo, altrimenti se tu chiedi soltanto permessi a un certo punto vai avanti a schiaffi. E se non hai maniera di restituire… restituire significa tante piccole cose, non vi nego di essere stato sollecitato dall’amministrazione a fare questa o quell’altra cosa”. Un favore, “un escamotage”, ammette Radaelli, reso possibile grazie a delle “bilateralità” con il Comune: il Planetario in cambio dei permessi temporanei. Ecco dunque il “bando-lampo” di Zétema, a cui Mondomostre Skira è l’unico soggetto a partecipare, con diritto di prelazione.
Cose che succedono nella città in cui l’amministrazione comunale è costretta a ritirare o si fa bocciare da authority e tribunali amministrativi i bandi. Per questo ieri Bergamo, chiamato in causa ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico anche se non viene mai citato nell’audio di Roma Today, annuncia querele.