Lo spreco alimentare: cosa e quanto buttiamo in Italia

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Secondo il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last MinuteMarket/Swg

Per la prima volta in dieci anni nelle case degli italiani si spreca meno cibo. Rispetto all’anno scorso, scrive oggi il Corriere della Sera, si è verificato un calo del 25% degli alimenti buttati nella spazzatura, secondo il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last MinuteMarket/Swg che viene presentato oggi a Roma al ministero della Salute alla vigilia della settima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare promossa dalla campagna Spreco Zero.



La notizia meno buona è che ogni famiglia italiana getta ancora prodotti alimentari per un valore di 4,91 euro alla settimana, che sommati insieme portano auna cifra di circa 6,5 miliardi. Letteralmente buttati nel cestino dei rifiuti. Considerando il valore dello spreco lungo tutta la filiera alimentare, che parte dai campi per passare attraverso l’industria di trasformazione e la distribuzione per terminare sulle nostre tavole, si arriva a un valore di poco meno di 10 miliardi di euro. Il Rapporto Waste Watcher 2020 è legato allo spreco percepito.

Cosa e quanto buttiamo nel cestino dei rifiuti (Corriere della Sera, 4 febbraio 2020)

Il dato dello spreco reale era stato calcolato nel 2018–2019 misurando lo spreco nelle famiglie italiane con i test scientifici dei «Diari di famiglia», un progetto del Dipartimento scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna con il ministero dell’Ambiente e Spreco Zero. Ciò che emerge è la consapevolezza — presente in quasi sette italiani su dieci — dello stretto legame esistente tra spreco alimentare, ambiente e salute.



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