Lo sciame sismico nei Campi Flegrei

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-03-12

Uno sciame sismico è in atto nella zona dei Campi Flegrei. A partire dalle 14.34, rende nota la Protezione civile regionale, sono stati registrati una trentina di eventi nell’area Solfatara-Pisciarelli con profondità comprese tra 1 e 3 km. La scossa di maggiore energia è stata registrata alle 15.09 con magnitudo 2.4. L’Osservatorio vesuviano dell’Ingv sta …

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Uno sciame sismico è in atto nella zona dei Campi Flegrei. A partire dalle 14.34, rende nota la Protezione civile regionale, sono stati registrati una trentina di eventi nell’area Solfatara-Pisciarelli con profondità comprese tra 1 e 3 km. La scossa di maggiore energia è stata registrata alle 15.09 con magnitudo 2.4. L’Osservatorio vesuviano dell’Ingv sta monitorando la situazione. Alcune scosse sono state avvertire distintamente dalla popolazione soprattutto nella zona di Pozzuoli alta, ma anche in alcuni quartieri della confinante città di Napoli. Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, con un post sul proprio profilo Facebook ha tranquillizzato la cittadinanza ed invita a non creare allarmismi. “Il fenomeno – ha scritto – rientra nella dinamica sismica dell’area dei Campi Flegrei”.

campi flegrei

“Lo sciame sismico che sta coinvolgendo l’area flegrea e che è stato avvertito in modo significativo nelle ultime ore, anche se non è preoccupante e non ha avuto conseguenze, al di là dei telefoni dei comuni presi d’assalto dai cittadini preoccupati, dimostra ancora una volta che non bisogna abbassare la guardia visto che viviamo in un territorio a rischio sismico e vulcanico. Sono in contatto con i vice sindaci di Napoli e Pozzuoli che stanno in piena allerta anche se fino ad ora non è stato segnalato nulla di grave e alcun crollo. Solo tanto spavento”, ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “è necessario che la Protezione civile nazionale affronti il rischio vulcanico nel napoletano con l’aggiornamento costante e continuo dei piani di emergenza e di evacuazione e, soprattutto, con l’organizzazione di prove di evacuazione che coinvolgano anche i comuni delle altre regioni gemellati per farsi trovare pronti in caso di emergenza”.

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