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“Ma i regali per ingraziarti i politici, ora, glieli lasci o li riprendi?”, la lettera di Luciana Littizzetto a Berlusconi | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-24

La comica piemontese legge la sua lettera all’ex Cavaliere dopo il ritiro dalla corsa al Quirinale

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Oramai ci siamo. Da oggi inizieranno, nell’aula di Montecitorio e nel seggio drive-in allestito nel parcheggio della Camera dei deputati, i Grandi elettori inizieranno le procedure di voto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Nelle ultime settimane sono circolati tantissimi nomi (e rumorosi passi indietro). Ma per Luciana Littizzetto la risposta è solo una: un tandem Draghi-Mattarella per il Quirinale: Dragarella. Ma la parte più succosa è la lettera a Silvio Berlusconi dopo il suo ritiro.

 

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Littizzetto, la “letterina” a Berlusconi dopo il ritiro verso il Quirinale

La comica torinese, dagli studi di Che Tempo che Fa, legge la sua lunga lettera all’ex Cavaliere e gli dà tanti suggerimenti per il presente e il futuro.

“Caro Berlu. C’è posta per te e non è un avviso di garanzia. Alla fine hai deciso, hai sciolto la tiritera e ti ritiri. Da solo ti sei candidato e da solo ti sei trombato. Hai fatto tutto te. So che è una delusione anche per me che faccio la comica. Avere un Berlu per sette anni al Quirinale sarebbe stato vincere facile. Sette anni di me e di te, la pacchia vera, perché tu zampilli battute come un pozzo petrolifero in Qatar. Anche io avrei voluto vedere la tua foto appesa negli uffici della magistratura e della Guardia di Finanza. Anche io avrei voluto tanto sentire il tuo discorso di fine anno con qualche nuova barzelletta dal sapore forte, magari quella del gorilla che si siede sul minipimer. O quella della commessa di scarpe che fa vedere al cliente come si tira fuori la linguetta. Però posso dire meglio così. Sei già stato tante volte presidente: della Fininvest, di Mediaset, del Milan, del Monza, della Mondadori, di Forza Italia, del Consiglio. Persino Presidente operaio. Puoi anche andare in pensione.
Hai idea di quanto ti danno di TFR? E poi due soldi da parte ce li hai. Lo vorrebbe sapere anche la Finanza dove, ma di sicuro tu lo sai. Che altro Telegatto ti può dare la vita che non ti ha già dato? C’è pure una morosa che ha 54 anni meno di te. Sei l’unico fidanzato d’Italia che potrebbe essere genitore dei suoi suoceri. E poi hai una bella famiglia. Pensa a Verdini che è suocero di Salvini e alla fortuna che hai avuto tu con la Toffanin.
Ti spiace non avere la tua foto negli uffici pubblici? Ma te la mettiamo lo stesso. Quale vuoi? Quella col colbacco di Putin, quella dove fai le corna o quella con gli occhiali come Ray Charles? Scegli tu, ci pensiamo noi a stamparla. Però credimi, hai fatto bene. L’Italia ha bisogno di unità e tu dividi gli italiani come un tanga divide le natiche. Abbiamo bisogno di un padre che ci unisca, non di un papi che ci divida. E poi hai 85 anni, alla fine del settennato ne avresti avuti 92, come la circonferenza alta di Belen. Hai presente che agenda aveva Matty che non è un teenager, ma comunque ha 5 anni meno di te? Hai idea di quanto sono lunghi i corridoi del Quirinale? Guarda che per salire all’altare della patria mica c’è il montascale. Sei triste perché non sai come passare il tempo? Hai duemila ville, fai pipì ogni giorno in una villa diversa. Trovati un cantiere, vai a seguire i lavori. E se non lo trovi hai abbastanza soldi da fartene uno personale. Che ti frega del Quirinale. Sfondati di tornei di Burraco, vi mettete lì tu, Dell’Utri, Confalonieri e Letta e ci giocate un caffè: chi perde si compra la Lavazza. Gioca col vulcano che hai in giardino, ma non esagerare con le esplosioni perché non vorrei che la Sardegna facesse la fine di Tonga.
Da Presidente della Repubblica avresti avuto nuove tentazioni. Avresti rischiato di conoscere la cugina di Macron, la sorella do Bolsonaro, la nipote di Biden e tu hai già avuto tanti problemi con la nipote di Mubarak. Facci vivere tranquilli. Oltretutto la Boccassini è già andata in pensione. Caro Berlu, dalla vita hai già ottenuto tanto. Non pretendere di più. E ricorda il detto dei latini: in Mediaset stat virtus. Vivi la vita loca e datti pace. Secondo me potevi fare solo un anno, così noi comici potevamo finire di pagare il mutuo. Ma tutti i regali che ingraziarti i politici in questi giorni, glieli lasci o te li riprendi?”

Ma Luciana Littizzetto si è anche lasciata andare a un pensiero generale sulle imminenti elezioni del Capo dello Stato.

La coppia Mattarella-Draghi al Quirinale: Dragarella

“Dobbiamo scegliere uno sconosciuto. Uno che non abbiamo mai sentito nominare, così non possiamo dire male. Uno che è dentro, che voterà, ma nessuno sa chi sia. Quello che dici: ‘ma chi cacchio è?’. Un po’ quando sei a Sanremo e senti leggere i nomi degli autori delle canzoni. Perché, l’onorevole Piergiulio Cesare, il senatore Gino Pimpirello che uno dice: ‘ma chi è Gino Pimpirello?’. Ma mettiamo Mirella Patella, ma chi minch*a è Mirella Patella? Così non possiamo parlarne male e dobbiamo aspettare che faccia una boiata. Capisci che quella è la soluzione?”.

La gag prosegue con Luciana Littizzetto che sottolinea come lei stia facendo un’analisi approfondita della situazione, senza necessità – da parte di Fabio Fazio – di chiamare esperti giornalisti o politologi. E inizia a citare quei piccoli partiti che fanno parte della costellazione parlamentare. Tanti nomi differenti a cui lei aggiungerebbe anche un “Grifondoro di Centro” oppure “L’Alternativa c’è, ma fa schifo”.

Nella sua analisi comico-ironica-satirica, Luciana Littizzetto propone una serie di nomi per altri futuri e futuribili partiti nascenti: “Noi di Centro, voi di lato”, “Cambiamo veramente”, “Partito degli onesti”, “Partito degli onesti, sì ma fino a un certo punto”, “Il Gruppo dei negativi”, “Tirare a campare per le autonomie”, “Gino e i galantuomini”, “Il Movimento lento”, “Europa Ni”, “Italia quasi Viva”, “Italia che respira ancora”. E molti altri. Poi, per chiudere la scenetta, propone la soluzione:

“Visto che non possiamo fare a meno di Mattarella e Draghi, li eleggiamo in coppia, come i Ferragnez: i Dragarella, che vanno indistintamente da una parte all’altra. Si mettono d’accordo e noi siamo a posto”.

(foto e video: da “Che Tempo che fa”, RaiTre)

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