Cosa c’è dietro la lite tra Barbara Lezzi e Michele Emiliano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-24

La ministra salentina ha un diavolo per capello: sul TAP si sente scavalcata (dal governo) e presa in giro (dal governatore). Per questo ieri ha sbroccato

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Ilario Lombardo sulla Stampa oggi racconta cosa c’è dietro la lite tra Barbara Lezzi e Michele Emiliano che ieri ha appassionato tutti i telespettatori di Uomini e Donne gli interessati alla politica italiana.

Chi raccoglie i suoi sfoghi da settimane, la descrive infuriata, stanca di tutte queste pressioni, nervosa per una storia che sembra perseguitarla, come se tutto dipendesse da lei: «Cosa fa Luigi (Di Maio, ndr)? Vengono tutti a chiedere a me del Tap, come se fossi io la responsabile. E invece è lui che deve prendere una decisione, è lui il ministro competente». La ministra del Sud Barbara Lezzi non ne può più. E lo si è visto ieri che è arrivata al limite, nella sceneggiata (termine che prendiamo in prestito da lei) tutta pugliese con il governatore della Regione Michele Emiliano.

Già ferita dalle contestazioni che tre giorni fa le hanno rivolto i vecchi compagni pugliesi di lotta No Tap, non le è andato giù che il presidente dem l’abbia scavalcata e si sia rivolto ad Alessandro Di Battista, un ex deputato, ricordandogli i comizi in cui prometteva che il Tap «mai e poi mai» si sarebbe completato e che se fosse andato al governo il M5S lo avrebbe «bloccato in due settimane».

barbara lezzi no tap

La ministra Lezzi quindi è in difficoltà per un classico dei governi come quello a cui partecipa lei: in campagna elettorale sono state promesse cose che erano impossibili da realizzare e adesso la realtà viene a chiedere il conto.

L’appello di Emiliano a Di Battista è stata l’ultima goccia. Lezzi l’ha presa come una provocazione, la lite è degenerata e i video hanno immortalato tutto. Anche quando la ministra si lascia scappare: «Noi stiamo lavorando per bloccare l’opera», in contraddizione con quello che aveva detto Moavero. Di Maio sa che il M5S affonda le sue radici nelle campagne contro le grandi opere che non possono essere snobbate, soprattutto se il governo non avrà lunga durata.

E alla fine, stretto tra le richieste dei militanti e le esigenze del Quirinale e degli americani, se la cava girandoci attorno: «Il vero grande errore del Tap è che, prima di tutto, non si è dialogato con le comunità».

Leggi sull’argomento: La meravigliosa lite tra Barbara Lezzi e Michele Emiliano sul TAP

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