L’immagine delle donne afghane che passano i figli ai militari è il punto di non ritorno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-21

Lo scatto che ha fatto il giro del mondo racconta il grado di disperazione di queste madri, che arrivano al punto di abbandonare i propri figli pur di garantir loro un futuro migliore. Semplicemente un futuro

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Come prevedibile da Kabul cominciano ad arrivare le prime immagini terribili. La guerra si è presentata nel suo abito più tradizionale, quello che la cronaca ci restituisce sono morti, disperazione e tentativi estremi per mettere in salvo la propria vita o quella delle persone più care. Abbiamo raccontato di Zaki Anvari, morto nel vano carrello dell’aereo.

Ieri poi ha preso a circolare l’immagine iconica della mamma che passa il proprio figlio ad un militare al di là del filo spinato, per lei non c’è possibilità di raggiungerlo. Probabilmente non ci sarà mai, la mamma lo sa. Ma la disperazione porta a fare anche questo. Forse e di già, viste le premesse talebane, abbiamo già il nuovo Alan Curdi. Una fotografia che senza se e senza ma segnerà questo momento storico.

Immagini shock da Kabul, mamma passa il figlio neonato ad un soldato al di la del filo spinato: la ricostruzione dei fatti

I racconti di quei momenti arrivano direttamente dal contingente di guerra a Kabul, lì i soldati sono tutto. Le armi che attaccano, le armi che difendono, le mani a cui affidare la propria vita e le mani a cui affidare una vita che conta almeno quanto la propria. “Le madri erano disperate, venivano picchiate dai talebani», ha raccontato un ufficiale britannico del reggimento paracadutisti all’Independent.

«Gridavano: “Salva il mio bambino” e ci tiravano i loro piccoli, alcuni dei quali sono caduti sul filo spinato. È terribile quello che è successo. Alla fine della notte non c’era un solo uomo tra di noi che non piangesse». Il segretario della Difesa britannico, Ben Wallace, però, ha già spiegato ai microfoni di Skynews che nessun minore non accompagnato sarà portato fuori dall’Afghanistan. Lo stato inglese non si prenderà carico di questi bambini. Un’indicazione che realisticamente più che concreta ha il valore di arginare questo fenomeno di “affidamento” dei minori.

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