Liliana Segre raccoglie l’invito di Patrick Zaki: “Sarei felice di incontrarlo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-09

La senatrice a vita Liliana Segre sarebbe felice di incontrare Patrick Zaki, che dal carcere in Egitto l’ha spesso ringraziata per il suo impegno finalizzato alla scarcerazione, avvenuta finalmente ieri 22 mesi dopo l’arresto

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“Se ha espresso questo desiderio e io sarò in forze, sarò molto felice di incontrarlo. La sua liberazione è una notizia stupenda”. La senatrice a vita Liliana Segre risponde all’invito lanciato da Patrick Zaki, che ieri è stato scarcerato dal commissariato di Mansoura. Lo studente aveva scritto una lettera per la senatrice ringraziandola per essersi spesa nella causa che lo riguarda, e ha fatto sapere di volergliela consegnare di persona. A Pagine Ebraiche, Segre ha espresso la sua felicità per la liberazione del giovane studente egiziano, che resta in attesa di giudizio con il processo che riprenderà il prossimo 1° febbraio, e ha tracciato un parallelismo tra la sua esperienza e quella vissuta in prima persona nei campi di concentramento: “La sua vicenda – ha detto – mi ha molto impressionato. Ventidue mesi di prigione in Egitto e quei continui rinvii delle sue udienze. La paura dettata dall’incertezza del proprio destino. Mi ha fatto ripensare alla mia esperienza. Certo ci sono molte differenze e non si possono fare paragoni, ma io so cosa vuole dire quello che ha raccontato Zaki: la paura per una porta che si apre, quando non sai se dietro ti aspetta la libertà o la mano degli aguzzini”.

Nei mesi scorsi Segre aveva spinto per far approvare la mozione sulla cittadinanza italiana per lo studente egiziano dell’Università di Bologna, votata in Parlamento. “Sarò sempre presente almeno spiritualmente quando si parla di libertà”, le sue parole in quell’occasione, ribadite oggi: “Per me siamo tutti cittadini del mondo, però certo conferirgli la cittadinanza avrebbe ancora un valore”.

Dopo 670 giorni di detenzione preventiva, lo studente dell’Alma Mater di Bologna è tornato in libertà e ha raccontato al Corriere della Sera la sua gratitudine per l’Italia: “Grazie a tutti quelli che hanno tenuto accesa la luce. Non dimenticherò mai tutte le volte in cui durante le visite mi venivano raccontate le manifestazioni, delle piazze. E di tutte le iniziative organizzate per chiedere il mio rilascio in questi quasi due anni. Mi ha riempito di orgoglio sapere che una persona del livello della senatrice Segre e della sua statura morale si sia interessata a me. Voglio conoscerla. Assolutamente. Spero che questo avvenga quanto prima. Spero che avvenga presto che io possa tornare in Italia”.

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