Letta-Calenda: raggiunto l’accordo tra Partito Democratico e Azione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-02

Tutti hanno fatto un passo indietro, dicono da fonti dem: il patto tra il segretario del PD e quello di Azione passa dai collegi uninominali

article-post

L’accordo tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova per un patto di coalizione elettorale è stato raggiunto, come scrive Adnkronos citando fanno sapere fonti centriste.

Letta-Calenda: raggiunto l’accordo tra Partito Democratico e Azione

La quadra è stata trovata a partire da un principio: nessun leader o segretario sarà candidato nei collegi uninominali. ”Tutti hanno fatto un passo indietro”, hanno sottolineato fonti dem al termine dell’incontro tra Enrico aletta Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova. Tutti e tre non correranno nell’uninominale così come i leader delle altre forze della colazione ovvero Aluigi Di Maio Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. I collegi saranno ripartiti secondo queste percentuali:  il 70% dei collegi andranno al Pd, e il 30% a Azione +Europa: “La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa”

Inoltre, si legge nel patto elettorale siglato da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova, “Pd e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin”.

La linea politica da seguire sui rigassificatori era stato uno dei punti al centro delle discussioni: “Per quanto riguarda le conseguenze del mutato scenario internazionali in ambito energetico, Pd e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile”, fanno sapere.

 

Leggi anche: Letta Calenda, il giorno della verità: cosa ci aspetta se non si mettono d’accordo

 

Potrebbe interessarti anche