“Se ho offeso qualcuno…”, le scuse paracule di Kennedy Jr dopo le vergognose parole su Anna Frank e i no vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-26

Il vergognoso paragone, molto in voga negli ambienti anti-vaccinisti, ha fatto sollevare le polemiche. Ma la toppa messa dopo è peggio del buco

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Dire cose a caso per seguire tendenze social, riportarle in piazza per ottenere un applauso e riaccendere le luci mediatiche spente da tempo sul suo nome. E così Robert F. Kennedy Jr torna a far parlare di se e della sua ribalta sul palcoscenico no vax. Il tutto per aver paragonato, ancora una volta, le norme sanitarie per tentare di contenere la pandemia alle leggi naziste. L’ultimo è stato il paragone tra le condizioni di chi non si è vaccinato e Anna Frank.

Kennedy Jr e il paragone tra i no vax e Anna Frank, arrivano le “scuse”

“Mi scuso per il mio riferimento ad Anna Frank, in particolare alle famiglie che hanno subito gli orrori dell’Olocausto. La mia intenzione era usare esempi di barbarie del passato per mostrare i pericoli delle nuove tecnologie di controllo. Nella misura in cui le mie osservazioni hanno causato dolore, sono veramente e profondamente dispiaciuto”. La toppa è peggiore del buco, visto che il suo parziale passo indietro – che non smuove minimamente le sue convinzioni da propinare ai suoi nuovi sostenitori dopo anni di declino mediatico – è arrivato solo dopo diverse sollecitazioni. E, inoltre, queste scuse non sono scuse reali.

Il motivo è semplice e sintetizzato in una delle tante frasi pronunciate da Kennedy Jr (che già in Italia si è reso protagonista di iniziative analoghe) durante una manifestazione no vax al Lincoln Memorial, a Washington: “Anche nella Germania di Hitler si potevano attraversare le Alpi per andare in Svizzera. Ci si poteva nascondere in una mansarda, come fece Anna Frank. Nel 1962 ho visitato la Germania Est con mio padre e ho incontrato persone che avevano scavalcato il muro ed erano scappate. Quindi, era possibile farlo. Molti sono morti, è vero, ma era possibile”. Il paragone, ovviamente, era riferito alle regole sanitarie (dai vaccini ai Green pass, in tutte le salse) messe in correlazione con le leggi nazi-fasciste. Per questo motivo, leggendo il post di “scuse”, emerge una verità: la sua costernazione è solo sulla polemica, non sul merito di quello che ha detto. Anzi, sui social, come evidente, ha rintuzzato ancor di più quel suo pensiero.

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