Lavare le strade con la varechina serve per il Coronavirus?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-19

I comuni dispongono sanificazioni delle strade con varechina o candeggina. Ma…

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“No alla pulizia indiscriminata di strade e marciapiedi con la varechina o candeggina, ipoclorito di sodio per il Coronavirus SARS-COV-2 non è solo inutile ma anche dannosa per ambiente, corsi d’acqua in primis, e salute”. L’altolà è del consigliere regionale democratico del Veneto Andrea Zanoni, che sottolinea che che “non c’è alcuna evidenza scientifica sulla trasmissione del COVID 19 tramite superfici calpestabili”. Pertanto la Regione dovrebbe “fare retromarcia” rispetto all’indicazione data ai sindaci di attivarsi aumentando la pulizia di strade e marciapiedi utilizzando acqua e varechina al 5%, sostiene il dem. Tra l’altro, si tratta di “una concentrazione spropositata, 50 volte superiore a quella indicata in letteratura, pari allo 0,1%”.

Lavare le strade con la varechina serve per il Coronavirus?

Per questo motivo “ho deciso di scrivere ad Arpav e presentare un’interrogazione alla giunta”, conclude Zanoni paventando “problemi in relazione all’inquinamento dei corsi d’acqua e delle falde acquifere, cosi’ come all’esposizione di persone e animali d’affezione, oltre a possibili emissioni di sottoprodotti volatili anche cancerogeni”. Problemi che “trovano conferma in un documento di indirizzo del Sspa Ispra, che tra l’altro ricorda che l’utilizzo di ipoclorito di sodio, che e’ “una sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, e’ associabile a un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente, con conseguente possibile esposizione della popolazione e degli animali”. Di idea diversa il candidato governatore del Movimento 5 stelle, Enrico Cappelletti secondo cui la Regione Veneto dovrebbe attivarsi per verificare la possibilità di far sanificare i centri urbani ai Vigili del fuoco, sgravati di parte dei loro compiti dal rallentamento delle attività. “Hanno strumenti e capacita'”, afferma Cappelletti, assicurando di aver già ricevuto “messaggi di disponibilità da presidi locali”.

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Intanto la Regione e la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia dicono ai sindaci del territorio che hanno disposto la disinfezione delle strade di fermarsi: “I prodotti disinfettanti, soprattutto se usati su larga scala, hanno un considerevole impatto ambientale e possono essere dannosi anche per la salute umana”; “non vi è alcuna evidenza che le superfici calpestabili siano implicate nella trasmissione di infezioni respiratore virali”. Si raccomanda inoltre di evitare le procedure di spazzamento a secco e l’utilizzo di soffiatori poiché diffondono polveri nell’aria. Puo’ invece essere utilmente incrementata la normale pulizia delle strade, eseguita come da prassi, spiegano dalla Protezione civile, incluse le azioni di lavaggio manuale dei marciapiedi e delle aree pedonali nei punti di maggiore aggregazione (farmacie, supermercati, capolinea degli autobus o di altri trasporti) mediante idropulitrici. Inutile la pulizia degli arredi urbani (panchine, corrimani, pensiline degli autobus) poiché, per essere efficace, la disinfezione dovrebbe essere ripetuta più volte al giorno con notevole dispendio di risorse. E’ responsabilità dei sindaci infine valutare l’opportunità di vietare l’accesso a parchi gioco o aree dedicate allo svago per bambini, e diffondere a pubblico, amministratori di condominio e Ater la raccomandazione di incrementare sia la pulizia e disinfezione delle superfici che vengono più spesso a contatto con le mani, sia la ventilazione, possibilmente naturale, in tutti gli edifici pubblici o privati di uso comune.

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