Le balle di Laura Castelli sui soldi alle periferie

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-12

La viceministra senza deleghe all’economia: i soldi tolti ai comuni per rispettare una sentenza della Consulta. Ma…

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’ormai famigerato emendamento al Milleproroghe sulle periferie proposto dal governo e votato in Senato dal Partito Democratico e da Forza Italia i cui amministratori, insieme a quelli dei 5 Stelle, dal giorno dopo sono scesi sul piede di guerra. Oggi Marco Palombi sul Fatto Quotidiano ci racconta che la motivazione data dal governo nei panni della viceministra all’Economia senza deleghe Laura Castelli – “il governo si è adeguato alla sentenza della Corte Costituzionale” – era una balla.

L’emendamento “incriminato”è una legittima operazione politica della Lega e della maggioranza, peraltro inizialmente avallata dal Pd, che ha almeno un paio di motivi: uno, volendo, più nobile; l’altro meno. Il bando delle periferie, infatti, è una classica operazione “alla Renzi”: una sorta di “bonus sindaci”affi dato direttamente da Palazzo Chigi per gentile concessione dell’ex sovrano. Le scelte sono state un po’così: riqualificare le periferie è una bella cosa, ma forse – con tutto il rispetto per i problemi di Viterbo, Cuneo e Biella – ci si poteva concentrare sulle grandi aree urbane degradate (la sola Ostia ha 100mila abitanti) e circoscrivere meglio i campi d’intervento (a scorrere i progetti si passa dalle riqualificazioni di immobili alle piste ciclabili, dal “welfare urbano”al social food).

Anche la ripartizione dei fondi lascia qualche perplessità: la Toscana, per non fare che un esempio, è destinataria del 15% circa dei fondi (300 milioni) con meno del 7% della popolazione e senza avere una metropoli sul suo territorio. Si può certo, dunque, sostenere che i progetti vanno rivisti, ma l’uso che si èpoi scelto di fare dei soldi denuncia l’intento “p ol it ic o”: i Comuni virtuosi infatti, quelli che hanno consistenti avanzi di cassa da spendere, si trovano soprattutto al Nord, bacino di riferimento della Lega; i 96 capofila dei progetti bloccati sono invece in gran parte a guida centrosinistra.

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L’infografica del Corriere sui fondi spariti delle periferie (9 agosto 2018)

Perché la Castelli ha detto una balla?

Motivazione debole. Ha buon gioco, nello smontarla, il deputato delPd LuigiMarattin: “Si tratta di una semplice questione procedurale e non di sostanza. Che non giustifica certo tenere bloccati per due anni i Comuni che sono ad un passo dalla gara per l’aff idamento dei lavori”. Di fatto si potevaportarela cosainconferenza e cavarsela con una settimana: questo tipo di intervento non è imposto dalla sentenza della Consulta.

Leggi sull’argomento: Il PD contro l’emendamento sulle periferie (votato dal PD)

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