L'attacco alla pagina Facebook di Matteo Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-11

«Noi non voteremo più PD perché indignati dal DDL buona scuola»: una serie di messaggi più o meno uguali ha fatto capolino oggi sulla pagina Facebook di Matteo Renzi, in quello che sembra un attacco coordinato come quelli a Salvini ma senza gattini

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«Noi non voteremo più PD perché indignati dal DDL buona scuola»: una serie di messaggi più o meno uguali ha fatto capolino oggi sulla pagina Facebook di Matteo Renzi, in quello che sembra un attacco coordinato come quelli a Salvini ma senza gattini. I commenti sono già migliaia:
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E tutti riportano più o meno lo stesso mantra:
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Anche se cavalcato da molti, l’attacco non sembra avere una connotazione partitica:
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La politica del governo sulla scuola è stata criticata oggi anche dal segretario Cisl Anna Maria Furlan in un’intervista a Repubblica: “Visti i risultati dello sciopero del 5 maggio c’è poco da delegittimare: le piazze piene hanno detto che il problema della scuola non sono i sindacati, ma le scelte sbagliate del governo. Sarebbe il caso che il governo ne prendesse atto, ci convocasse e la smettesse di fare tutto da solo. Non si cambia un Paese arroccandosi sull’autosufficienza: per farlo davvero è necessario dialogare con i corpi intermedi”. E ancora: “Se il governo non cambierà il suo progetto – continua la sindacalista – ci troveremo davanti ad una divisione in scuole di serie A e di serie B, governata da un dirigente, un uomo solo al comando, che decide praticamente su tutto”. Furlan torna poi sui precari: “La buona scuola si fa anche assumendo i precari”. E sulla 100 mila assunzioni osserva, “Facciamo un piano di assunzioni di tre anni e consideriamo anche gli altri 76 mila – di cui 24 mila nella scuola d’infanzia – che ne hanno diritto. E facciamo anche in modo che il premio al merito non sia deciso dal solo dirigente: i contratti della scuola sono fermi da sette anni”. E sottolinea: “credo nel dialogo, credo anche che se il governo non ascolta noi in questo caso, ma il Paese in senso più generale, la sua volontà di riforma non avrà successo. Renzi cominci dalla scuola: senza una buona formazione non riusciremo a ripartire. Ci chiami e parliamone, siamo i primi a voler cambiare”.

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