Politica
La stepchild adoption appesa a cinque voti
neXtQuotidiano 21/02/2016
Il Corriere della Sera riepiloga oggi in un’infografica i favorevoli e contrari teorici alla norma sull’adozione del configlio contenuta nel DDL Cirinnà, dove la maggioranza traballa pericolosamente
La stepchild adoption è appesa a cinque voti in quel di Palazzo Madama. Il Corriere della Sera riepiloga oggi in un’infografica i favorevoli e contrari teorici alla norma sull’adozione del configlio contenuta nel DDL Cirinnà, dove la maggioranza traballa pericolosamente: Il Partito Democratico può contare su 82 voti sui 112 teorici, il MoVimento 5 Stelle su 30 (parte da 35) e in più ci sono i cinque sì di Forza Italia e i 12 che vengono dal’gruppo delle Autonomie (su venti). C’è poi un voto di AP, i 14 (su 19) di Ala e 21 che arrivano dal gruppo misto.
La stepchild adoption appesa a cinque voti
Oggi Matteo Renzi dovrà dire una parola decisiva sulla legge che ha spaccato il suo partito e la maggioranza e che mercoledì tornerà in Aula a quanto pare senza il paracadute del supercanguro, l’emendamento presentato dal renziano Andrea Marcucci. Pietro Grasso avrebbe deciso di non ammettere nessuno degli emendamenti premissivi, ovvero quelli che per regolamento riassumono in gran parte una legge, salvandola o decretandone la morte. I 1.200 emendamenti depositati a Palazzo Madama potrebbero dimagrire con diversi accorpamenti, quindi il presidente del Senato dovrebbe far decadere sia l’emendamento Marcucci che i mini canguri presentati dalla Lega con lo scopo di affossare il ddl Cirinnà. Ma i tempi di approvazione delle legge potrebbe allungarsi. Fonti della maggioranza però rassicurano. Anche senza i supercanguri i tempi di esame del provvedimento saranno brevi. In caso di ostruzionismo si potrebbe chiedere la conferenza dei capogruppo e il contingentamento dei tempi. Mercoledì, subito dopo il milleproroghe, si potrebbe cominciare a votare visto che gli emendamenti all’articolo 1 sono già stati illustrati. I molto temuti voti segreti dovrebbero essere alla fine una quindicina, quasi tutti sulla stepchild adoption, dove è prevalente il riferimento agli articoli 30 e 31 della Costituzione e dove si parla di minori. Restano in piedi anche gli emendamenti fortemente voluti dai catto-dem come quello di Pagliari che prevede un preaffido di due anni prima dell’adozione. E restano in piedi anche gli emendamenti Lumia che eliminano i riferimenti ai matrimoni e regolano la stepchild adoption. Fa molto rumore il parere dell’avvocatura dello Stato che per parte del governo si è costituita davanti alla Corte costituzionale, in riferimento al giudizio sull’adozione da parte di una coppia di spose americane, affermando che di fatto la stepchild adoption è già consentita pur senza una nuova legge. Un parere che ha sollevato la rivolta dell’area cattolica che vuole stralciare le adozioni. Sulla carta, al netto dei voti delle defezioni di una ventina di catto-dem, in Senato ci sarebbe lo stesso la maggioranza per la legge. Ma a largo del Nazareno non si fidano più dei cinquestelle dopo quello che in casa dem è stato letto come un voltafaccia. “I nostri voti sono per la legge non per il Pd”, ha infatti detto Di Battista. Quanto all’alleato Ncd c’è il tentativo di mediazione di Beatrice Lorenzin.