La spesa di Salvini al market di Forza Italia, così la Lega risponde al rischio scissione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-23

Mancata per l’ennesima volta la federazione, Salvini è partito in quinta. Spesa dentro Forza Italia, ormai giunta al capolinea

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Per l’ennesima volta la federazione tra Lega e Forza Italia è fallita. Ecco allora che Salvini ha rotto gli indugi dando il via alla campagna acquisti nelle fila azzurre, obiettivo è quello di rimpolpare i ranghi del Carroccio e conquistare la leadership del centrodestra attraverso l’elettorato moderato.

Ad Arcore si minimizza, Silvio Berlusconi preferisce tacere, come tutti i vertici del partito, ma a mezza bocca più di qualche big azzurro se la prende con Matteo Salvini: ”E’ davvero incomprensibile che Matteo si metta in questo momento a fare scouting dentro Forza Italia…”. Nel mirino degli azzurri ”tempistica e modalità” del passaggio alla Lega del presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi insieme al consigliere Mauro Piazza e all’ex presidente della Provincia di Lecco, Daniela Nava. Raccontano anche di una telefonata del Cav a Fermi per capire le ragioni dell’addio.

La spesa di Salvini al market di Forza Italia, così la Lega risponde al rischio scissione

In casa Fi c’è amarezza e rabbia per lo sgarbo dell’alleato, anche se sono molti a pensare che la strategia di Salvini sia dettata più dalla necessità di ‘coprire’ le forti tensioni interne alla Lega, dovute alla lotta tra l’ala moderata e governativa del Carroccio, che fa capo a Giancarlo Giorgetti, e quella più movimentista e ortodossa che si riconosce nel ‘Capitano’. Una lotta esplosa sull’obbligo vaccino e l’uso del green pass, come dimostrano i ‘numeri’ del voto di fiducia alla Camera.

Tra i motivi che hanno fatto arrabbiare gli azzurri sicuramente la decisione di ufficializzare i passaggi all’alba del silenzio elettorale in vista delle prossime amministrative. In Lombardia gli azzurri sono sempre più in difficoltà. La figura di Gallera devastata durante i mesi della pandemia, la candidatura di Sala che ha il sapore di un forzista a sinistra. Tutto sembra girare contro il partito del Cavaliera, sempre più in difficoltà nel mettere pezze lì dove i buchi sono ormai diventate falle. Salvini dal canto suo deve preparare l’organico leghista ad un grande esodo, troppi i nomi che ballano. La politica della Lega sembra quella di non voler lasciare spazio ai rivoltosi e quindi è andato nel reparto moderati a riempire il carrello. Nei prossimi giorni vedremo se alla cassa il prezzo sarà più salato di quanto l’ex Ministro degli Interni abbia considerato.

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