Fact checking

La rivendicazione della protesta della vernice rossa sulla statua di Montanelli

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-14

Con un video pubblicato su Facebook, Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) hanno rivendicato l’imbrattamento della statua di Indro Montanelli avvenuta nella notte. “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome”, scrivono

Con un video pubblicato su Facebook, Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) hanno rivendicato l’imbrattamento della statua di Indro Montanelli avvenuta nella notte. “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome”, scrivono. Nel video di 40 secondi si vedono alcuni ragazzi arrivare in bicicletta all’interno del parco e due di loro, stesse scarpe e pantaloni ma giacca di due colori diversi, lanciano i barattoli di vernice contro la statua, per poi scrivere con una bomboletta spray “Razzista, stupratore”.

La rivendicazione della protesta della vernice rossa sulla statua di Montanelli

“Con questo gesto vogliamo inoltre ricordare che, come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo”, si legge nel comunicato firmato da Rete Studenti Milano e LuMe.

video rivendicazione statua montanelli milano

La statua dedicata a Indro Montanelli, collocata nell’omonimo giardino di via Palestro ovvero dove fu colpito da un commando delle Brigate Rosse nel 1977, era stata trovata coperta di vernice rossa e con le scritte “Razzista” e “Stupratore” ieri sera verso le 21. Sul monumento sono stati versati almeno quattro barattoli di vernice rossa, lasciati poi sul posto insieme ad alcuni sacchetti di carta. La vernice è stata versata sul viso ed è poi colata a ricoprire gran parte del monumento.

Il giornalista, oltre ad aver portato avanti una strenua campagna di apologia del fascismo, si arruolò volontariamente durante la campagna etiope, una campagna colonialista e schiavista. Qui comprò una “faccetta nera” di nome Destà, una ragazza etiope di soli 12 anni, che usò senza ripensamenti come un vero e proprio giocattolo sessuale.

video rivendicazione statua montanelli milano 1

Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome. Non possiamo accettare che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti.

Il video della rivendicazione della statua di Montanelli

Non è la prima volta che la statua viene imbrattata: l’8 marzo del 2019, durante la manifestazione per la Giornata internazionale della donna, alcune attiviste del movimento femminista Non Una Di Meno la coprirono con vernice rosa. Il dibattito sulla figura del giornalista si è acceso in città dopo che i Sentinelli, un’associazione arcobaleno molto attiva in città, ha chiesto al sindaco di rimuovere il monumento ricordando l’intervista in cui Montanelli ammise di aver sposato una 12enne locale quando combatté in Abissinia. Mercoledì scorso l’associazione I Sentinelli aveva inviato una lettera-appello al sindaco Giuseppe Sala e al Consiglio comunale per rimuovere la statua e dedicare i giardini “a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”, spiegando che “fino alla fine dei suoi giorni Montanelli ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale”.

Sul fatto di ieri indaga il comparto specializzato della polizia, e con tutta probabilità nelle prossime ore la procura, sezione antiterrorismo, aprirà un fascicolo, in modo da approfondire le indagini. Per il momento si cercano le immagini delle telecamere all’interno del parco. La Procura di Milano aprirà un fascicolo per imbrattamento a carico di ignoti. Sull’accaduto Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, ha delegato la Digos ad indagare. È stato disposta la visualizzazione di tutti i filmati delle telecamere nei pressi del parco per cercare di individuare i responsabili. Non è la prima volta che la statua del giornalista viene presa di mira, dato che già nel 2019 venne imbrattata nel corso di una manifestazione per l’8 marzo.

lettera montanelli nozze destà

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel frattempo ha già chiuso alla rimozione della statua: “Noi abbiamo integrato, noi abbiamo accolto chi arrivava da lontano scappando dalla fame o dalla guerra. E siamo scesi in piazza quando necessario. Io ho rivisto più volte il video di Indro Montanelli che confessa quello che è successo in Africa e sono disorientato dalla leggerezza con cui confessa una comportamento del genere”, ha premesso in un messaggio sulla sua pagina Facebook. Per poi arrivare al punto: “Montanelli è stato di più – aggiunge Sala – è stato un grande giornalista, che si è battuto per la libertà di stampa, indipendente, e forse per tutti questi motivi è stato gambizzato. Invito tutti a riflettere su cosa chiediamo ai personaggi che vogliamo ricordare con una statua, con una lapide, un monumento”.

“Chiediamo una vita senza macchia? Ma noi quando giudichiamo le nostre vite possiamo dire che la nostra è senza macchie? Le vite vanno giudicate nella loro complessità. Per tutti questi motivi penso che la statua debba rimanere lì, ma sono a disposizione per qualsiasi confronto”. In attesa di sapere se magari Sala con tutti questi riferimenti alle macchie stia cercando di confessare qualcosa (ironia), forse bisogna tenere in considerazione anche la soluzione proposta nella vignetta degli Hipster Democratici qui sopra.

Leggi anche: Il grande ritorno del complotto dell’educazione gender a scuola

Potrebbe interessarti anche