La rinuncia al sesso di Roberto Formigoni

Il senatore NCD spiega alla Stampa la differenza tra lui e Charamsa

“L’astinenza non è disumana. Io non mi sento minimamente sminuito nella mia umanità. La castità è l’imitazione della vita di Cristo. Ci sono stati milioni di uomini e donne che si sono arricchiti da questa esperienza. Come si permette Charamsa a mettere in discussione tutto ciò? E’ un atto di superbia”. Così Roberto Formigoni, senatore di Ncd, in un’intervista alla Stampa. “La castità è un percorso più privativo della fedeltà: con la rinuncia al sesso, però, accedi a una comprensione dell’altro più profonda, spirituale”, dice Formigoni.

“La tentazione la subiscono tutti i cristiani, sposati e no, preti e laici. È una compagna quotidiana davanti a cui si può anche capitolare. Vivere in castità ed essere celibi non è un gradino in più per il paradiso. E Charamsa può anche dire di non resistere. È umano. Ma non può farci la morale”. Leggendo le rivelazioni di Charamsa “ho provato un sentimento di pena. Ma non mi sono sorpreso: posizioni di questo tipo sono diffuse, purtroppo. Mi riferisco – spiega Formigoni – al fatto che venga così platealmente ripudiato l’insegnamento della Chiesa da un credente, che per lo più è un prete, per anni, addirittura, responsabile dell’ufficio che deve difendere la fede cattolica”.



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