«Siamo determinati a lavorare per il bene della città, queste dimissioni non ci spaventano. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati». Secondo quanto fa sapere riuscendo a non ridere il Campidoglio, la sindaca Virginia Raggi ha detto questo ai suoi assessori durante la giunta in corso in queste ore. La Raggi è quindi convinta che con il suo operato dei primi mesi sia riuscita a scalfire anche solo lontanamente il magma informe del potere romano e per questo siano arrivate le dimissioni di Carla Raineri e Marcello Minenna, seguite da quelle dei vertici di ATAC e del presidente di AMA. Si sbaglia. In primo luogo perché dovrebbe essersi accorta che Minenna e Raineri sono stati nominati da lei. Nel caso dell’ex Consob a quanto pare si è trattato di un suggerimento di Luigi Di Maio, e Di Maio, si sa, è uomo al di sotto di ogni sospetto. Tra le persone che hanno apprezzato la nomina della Raineri c’è Carla Ruocco, che ieri retwittava la difesa della nomina da parte di un giudice del Consiglio di Stato (tentando quindi di dare torto all’Anticorruzione per difendere la procedura di nomina firmata dal Campidoglio).
Tutte le scelte finora effettuate dalla Giunta Raggi sono scelte di Virginia Raggi, in ultima istanza. Chiunque ne abbia mosso l’agire, alla fine è stata lei a decidere. E quindi le cose sono due: o ci sono Poteri Forti