La lista dei debitori insolventi di MPS

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-09

Chi sono quelli che non hanno restituito i prestiti alla banca contribuendo a metterla nei guai? I nomi dei primi cento debitori di MPS devono essere resi pubblici, secondo il presidente dell’ABI Patuelli. E un emendamento lo chiederà

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“È bene fare chiarezza, far luce sui prestiti andati a male, perché sono noti coloro che amministravano queste banche, sono ignoti coloro che invece non hanno restituito i prestiti alle medesime banche. E’ bene fare luce con un provvedimento di legge che deroghi gli obblighi della privacy”. A sottolinearlo oggi è il presidente dell’Abi Antonio Patuelli in un’intervista al Gr1 Rai. E sui debitori verso le banche afferma: “noi non sappiamo un bel niente perché noi siamo una associazione di banche che non riceve i flussi di vigilanza che oggi sono soprattutto in capo della Banca Centrale Europea e sono successivamente delle competenti autorità italiane. Quindi noi siamo una Associazione privata e come tutte le altre associazioni di categoria e per legge non riceviamo alcun flusso di notizie”. Quanto al fatto che il 70% delle sofferenze bancarie sia stato generato dai grandi istituti Patuelli taglia corto e dice: “lo vedremo quando sarà non solo possibile, ma anche legittimo conoscere nomi cognomi e indirizzi di questa casistica”.

La lista dei debitori insolventi di MPS

Insomma, anche Patuelli si iscrive al partito di quelli che vogliono conoscere quali debiti e crediti hanno messo in ginocchio la banca senese. Insieme a Enrico Rossi, Mentana e Luigi Zingales, che ne ha parlato sul Sole 24 Ore:

Per cominciare, l’azionista-Stato dovrebbe pubblicare la lista dei primi cento debitori insolventi di Mps, facendo – se necessaria – un’eccezione per decreto alla legge sulla privacy. In secondo luogo l’azionista-Stato dovrebbe promuovere una vera e propria commissione di inchiesta interna, che faccia luce sulle cause del dissesto. Per rendere questa inchiesta possibile, lo Stato dovrebbe introdurre immediatamente il reato di “ostacolo alla giustizia” per tutti coloro che distruggono o occultano dati relativi a tutte le banche. Per finire, l’azionista-Stato dovrebbe imporre un cambio ai vertici, che non solo non hanno raggiunto lo scopo per cui erano stati nominati, ma appaiano troppo compromessi con la storia passata.

20 miliardi governo banche
I 20 miliardi del governo alle banche e il piano MPS (Corriere della Sera, 20 dicembre 2016)

Ma chi sono i debitori insolventi del Monte dei Paschi di Siena? Il 69,7% dei crediti in sofferenza riguarda pratiche con importi compresi tra uno e tre milioni, che rappresentano il 24,3% delle sofferenze per un valore di quasi 2,5 miliardi, mentre quelle superiori ai tre milioni sono il 32,4%, per un valore di oltre 3 miliardi.Fra coloro che non hanno rimborsato MPS c’è la famiglia de Benedetti, che con Sorgenia ha lasciato un buco di 600 milioni: MPS ed altre banche hanno dovuto convertire i crediti in azioni, gestendo poi l’azienda. Libero poi ha ricordato che  la forte presenza in Lombardia attraverso la Banca Agricola Mantovana ovviamente l’ha portata in stretti rapporti d’affari con il gruppo Marcegaglia che ha sede da quelle parti. Fra l’altro Steno, fondatore dell’azienda siderurgica, era stato uno dei soci della Bam che aveva favorito l’ingresso di Siena. Tutto bene fino a quando al timone è rimasto il vecchio. Poi è toccato ai figli Antonio ed Emma. Complice la crisi economica, hanno accumulato un’esposizione di 1,6 miliardi che le banche hanno dovuto ristrutturare aggiungendo altri 500 milioni. In Commissione Finanze al Senato Massimo Fedriga della Lega Nord ha annunciato che presenterà un emendamento per rendere pubblici i nomi dei debitori insolventi di MPS e delle quattro banche. «È un’idea che abbiamo sempre sostenuto», ha detto ieri Fedriga, «perché è giusto che siano noti i nomi di chi ha sottratto soldi ai risparmiatori». E ancora: «Siamo convinti della nostra tesi e la porteremo avanti: abbiamo ascoltato con piacere le dichiarazioni del presidente dell’Abi che avvalora la nostra posizione». In questo modo forse si riuscirebbe anche ad anticipare in parte i risultati di una eventuale Commissione parlamentare d’inchiesta su Mps. Sempre domani, e sempre in Senato, è atteso il voto sulla richiesta di istituire la Commissione sul dissesto dell’istituto.
 

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