Cultura e scienze
La lettera delle mamme allattine (non ha molto senso)
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-07-24
No, nessuno è contro l’allattamento al seno. No, nessuno vi vuole staccare i figli a forza dalle tette. Ma che cosa c’è di “naturale” e “biologico” nell’allattare un bambino fino a 96 mesi? Le mamme allattine non sanno rispondere
La settimana scorsa abbiamo pubblicato un articolo che svela il mondo delle mamme che hanno trasformato qualcosa di naturale e normale in uno show dei record. Non era un articolo sull’allattamento e nemmeno un articolo sullo svezzamento. Ma le mamme in questione hanno capito che avrei scritto cose come “il latte dopo i sei mesi è acqua sporca” oppure che allattare al seno è sbagliatissimo. Ovviamente nessuna delle due affermazioni è contenuta nell’articolo originale. C’è invece chi ha sostenuto che siccome l’autore non è una donna e non ha allattato non può parlare di questo argomento. Confermando l’impressione che – come per tutte le sette – solo gli iniziati (o le iniziate in questo caso) possano parlare di certe cose.
Capire la differenza tra allattamento esclusivo e complementare
Sempre nell’articolo “incriminato” sono riportate le le linee guida – sia dell’OMS che del Ministero della Salute – che spiegano chiaramente che il latte materno fornisce i nutrimenti necessari fino ad almeno il sesto mese di vita del bambino. Dopo i sei mesi OMS e Ministero della Salute consigliano di iniziare lo svezzamento e passare ad altri alimenti. L‘allattamento diventa quindi una forma di nutrimento complementare e non esclusiva. Nel gruppo “Noi mamme che allattiamo anche dopo i sei mesi” però non si parla solo di allattamento complementare. Ma anche di allattamento esclusivo. Ed è quello l’argomento dell’articolo. In fondo basta leggere il regolamento del gruppo dove si legge che il gruppo è stato creato “per diffondere e sostenere l’allattamento al seno esclusivo”.
Oppure scoprire che le linee guida in fondo non sono così importanti perché le donne devono essere libere “di decidere quanto allattare senza farsi condizionare dalle opinioni di esperti”. Vale a dire di coloro che redigono le linee guida.
Anche perché “ogni abitudine, consuetudine, tradizione familiare o medica che possa interferire con l’allattamento viene sconsigliata“. Perché il gruppo ha lo scopo di aiutare chi lo desidera “a tornare all’allattamento esclusivo eliminando completamente l’aggiunta”. Questo soprattutto nei primi mesi (quelli prima dello svezzamento) ma anche oltre.
La lettera dell’amministratrice del gruppo delle mamme allattine a Nextquotidiano
È per questo che quando ho letto la lettera inviata alla Redazione di neXtquotidiano da Maria Di Maggio, fondatrice del Gruppo “Noi mamme che allattiamo anche dopo i sei mesi” sono rimasto sorpreso. Non solo perché la lettera non affronta nessuno dei punti toccati nell’articolo (LA LETTERA INTEGRALE POTETE LEGGERLA QUI). Ma perché la lettera inizia così:
“Benvenuti nel mondo dell’amore liquido”. E’ con questa frase che questo Signore inizia un articolo pieno di frasi fatte e di luoghi comuni, di cose assolutamente non vere, una fra tutte il voler passare il concetto di allattamento complementare come allattamento esclusivo e comunque non lo chiarisce ma lo distorce; infine parallelismi assurdi, uno fra tutti il comune modo di esprimere l’età dei Bimbi in mesi piuttosto che in anni. Tutte queste cose insieme sminuiscono e strumentalizzano qualcosa di cui questo Signore disconosce profondamente il significato.
Ora se c’è qualcuno che distorce il concetto di allattamento complementare sono proprio alcune delle mamme del gruppo. Non tutte, ovviamente, ma quelle che scrivono cose come questa:
Questo è solo uno degli esempi dei numerosi post dove le mamme parlano di bambini di 11, 21, 15 mesi che si nutrono sostanzialmente solo tramite l’allattamento. È bene ricordare che le linee guida dell’OMS dicono che dopo i sei mesi il latte materno deve diventare un alimento complementare. A quanto pare chi distorce questo concetto è nel gruppo e non è “un Signore” che scrive su Nextquotidiano. In fondo nel regolamento del gruppo si parla di “allattamento esclusivo” e mai di “allattamento complementare”. Continua la fondatrice del gruppo – che curiosamente non ha tempo di “dilungarsi a commentare o controbattere ogni frase dell’Autore dell’articolo” :
In questa ottica si colloca “l’amore liquido”, in uno scambio di dare e ricevere che a parole è molto difficile da spiegare ma che nulla ha a che fare con l’esibizionismo o la gara di traguardi, come invece vuole fare passare questo articolo.
Eppure è indubbio che ci sia una vera e propria “gara di traguardi”. Quanto all’esibizionismo mi limito a riportare un post di una delle mamme nel gruppo. Ora non sono esperto di allattamento ma non sapevo fosse una disciplina olimpica.
Ma perché è nato il gruppo? Secondo la fondatrice è nato per fare informazione a trecentosessanta gradi sull’allattamento. Eppure nel regolamento sopra citato si parla solo di una forma di allattamento (allattamento esclusivo) ed anzi tutte le altre opinioni (di esperti e non) vengono sconsigliate.
Il Gruppo è nato per dare sostegno e corretta informazione sull’allattamento a 360° in una società dove allattare non è ancora visto come normale forma bioligica ma è ritenuto ancora da molti un tabù, nasce per sostenere le mamme in una società dove le Donne sono spesso lasciate sole in un retaggio psicologico di interessi economici che traggono vantaggi dalle insicurezze delle Madri.
Strano modo di fare informazione a tutto tondo. E nel caso ve lo stiate chiedendo, allattare fino ai 6 anni (di questo si parla nell’articolo) non è una “normale forma biologica”. E il fatto che molte mamme fossero interessate a come riprodurre l’esperienza della mamma che allatta fino a 8 anni è indicativo di quanto poco la “normale forma biologica” sia rilevante nella questione.
Il vittimismo delle mamme nei confronti della società
Ma del resto il vittimismo è dietro l’angolo perché è colpa della società dove “allattare non è ancora visto come normale forma bioligica ma è ritenuto ancora da molti un tabù”. Ho da molto tempo superato i 216 mesi e pur essendo consapevole che essere madri sia difficile (e che la società non fa abbastanza per aiutare i genitori) dire che la nostra società non vede l’allattamento come una naturale forma biologica è assurdo. Se così fosse i pediatri, l’OMS e il Ministero della Salute sconsiglierebbero di allattare. Ma non è così. E in Africa l’OMS è impegnata per difendere l’allattamento al seno contro l’uso della baby formula.
Quando infatti scrive che l’allattamento “è una volontà tutta della madre” mi fa solo sorridere, poiché, mi vengono in mente delle risposte che i miei figli avrebbero dato a questa affermazione che ha del grottesco.
Per la verità è scritto «difficile dire cosa c’è dietro la volontà – tutta materna – di proseguire ad oltranza l’allattamento». E stiamo parlando dei casi limite di mamme che allattano oltre i 36 mesi, oltre i 60 mesi e addirittura fino ai 96 mesi. Tutto nell’ammirazione di altre mamme che chiedono consigli su come fare mentre nessuno suggerisce di rivolgersi ad esperti (del resto il ricorso agli esperti è negato già nel regolamento).
E poi mi astengo del tutto nel commentare “l’erotizzazione del seno” che noi madri “allattone” rifiuteremmo di vedere.
Che l’astenersi dal commentare sia un modo di rifiutarsi di guardare la realtà? Eppure sul gruppo c’è il post di una mamma che racconta il colloquio con l’omeopata (e già qui) che le parla proprio del “legame erotico notte-seno”.
La levata di scudi nei confronti di una parola che probabilmente le mamme non hanno compreso (del resto chi va da un omeopata dovrebbe iniziare a farsi ben altre domande) è generalizzata.
Probabilmente l’omeopata ha letto poco e male qualche bignami di psicologia. Ma non c’è nulla di “volgare” nell’affrontare l’erotismo dei bambini. Consigliamo a chi volesse approfondire l’argomento la lettura di questi testi: “La confusione delle lingue” (Ferenczi, 1932) e “Il sessuale” (Laplanche, 2007).
Vale la pena ricordare a queste mamme che si nascondono dietro le linee guida dell’OMS che ci sono altre linee guida dell’OMS che introducono l’educazione alla sessualità per i bambini:
In linea generale si può dire che durante i primi sei anni di vita i bambini passano presto dalla completa dipendenza a una indipendenza limitata. Acquisiscono consapevolezza del proprio corpo. I bambini provano sensazioni
sessuali perfino nella prima infanzia. Tra il secondo e il terzo anno di vita scoprono le differenze fisiche tra maschi e femmine. In questo periodo cominciano a scoprire il proprio corpo (masturbazione della prima infanzia,
autostimolazione) e può succedere anche che cerchino di esaminare il corpo delle loro amichette o dei loro amichetti (gioco del dottore). I bambini imparano a conoscere il loro ambiente sperimentando e da questo punto di vista la sessualità non è diversa dalle altre aree. Ampi studi osservazionali hanno identificato comportamenti sessuali comuni nei bambini, facendo sì che tali forme di comportamento siano considerate normali.
Insomma anche un bambino di due anni è un individuo dotato di una sua sessualità. Che non è agita ed esperita come quella degli adulti ma non per questo significa che non esiste e che non deve essere presa in considerazione. Dal momento che però è una sessualità che gli adulti non sono in grado di riconoscere (no, nemmeno le mamme) c’è bisogno di una persona esperta in grado di consigliare e aiutare i genitori. Certo, questa persona non è un omeopata. Ma lì il genitore forse ha qualche altro problema da risolvere. E non riguarda la sfera della sessualità. Anche perché nel gruppo sono le mamme che si curano (e curano i propri figli) con l’omeopatia. E se non è un problema questo…
Leggi sull’argomento: La lettera dell’admin del gruppo: “Noi mamme che allattiamo anche dopo i sei mesi”