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La fine che ha fatto il consigliere di Cogoleto che aveva augurato l’inferno a Gino Strada
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-08-16
Francesco Biamonti, già al centro delle polemiche per quel saluto romano durante un Consiglio Comunale nel giorno della Memoria (per cui era stato sospeso dalla Lega) ha fatto un passo indietro
Non gli erano bastati quei saluti romani durante il Consiglio Comunale di Cogoleto (in provincia di Genova) in occasione del Giorno della Memoria. Non gli era servita a nulla la sospensione da parte del partito – la Lega – con cui era stato eletto (e di cui faceva parte fino al 29 gennaio scorso) proprio per quell’episodio. Francesco Biamonti si è ripetuto nei giorni scorsi, utilizzando i social per “augurare l’inferno” a Gino Strada dopo la notizia della sua morte. Ora, dopo giorni di polemiche, è arrivato il suo passo indietro.
Francesco Biamonti, si dimette il consigliere che aveva augurato l’inferno a Gino Strada
In una lettera inviata al Sindaco di Cogoleto, Paolo Bruzzone, l’ormai ex consigliere comunale eletto con la Lega ha annunciato le proprie dimissioni. «Per quanto riportato dal Secolo XIX del 15/08 u.s. nel quale sono coinvolto in prima persona per la frase oltraggiosa nei confronti di Gino Strada – si legge nella missiva pubblicata dal quotidiano ligure -, ritengo che le dimissioni siano l’unico modo per scusarmi e rimediare a quanto accaduto. Per questo motivo la informo della volontà di volermi dimettere dal ruolo di Consigliere Comunale con effetto immediato”.
Finisce così, per il momento, il ruolo politico – ma senza partito – di Francesco Biamonti che ha deciso di pagare così il conto per quella sua orrenda frase (“Un’insopportabile compagno che voleva africanizzare l’Italia, che bruci all’inferno”) con cui aveva commentato un post Facebook pubblicato dal leghista Francesco Calderoli che aveva riportato il lancio Ansa in cui veniva annunciata la morte del medico, attivista e fondatore di Emergency. Quel suo insulto alla memoria di Gino Strada era stato cancellato nel giro delle ore successive, ma gli screenshot di quanto pubblicato già avevano invaso la rete. Anche l’Anpi aveva chiesto l’immediata sospensione, anche se l’ex consigliere comunale di Cogoleto aveva provato a cospargersi il capo di cenere già nelle ore successive a quella sua orrenda frase. Ma questo – ovviamente – non poteva bastare.