Politica
La CGIL contro Landini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-03-17
La coalizione sociale del segretario FIOM non piace alla Camusso. Rischio rottura per il 28
La coalizione sociale che dovrebbe raggruppare tutte le forze anti-Renzi non piace a Susanna Camusso. E così la CGIL mette Maurizio Landini nel mirino, perché la sua nuova creatura è incompatibile con l’unità sindacale e rischia di trascinare le rappresentanze dei lavoratori al di là del guado della politica, svantaggiando di fatto la CGIL e la FIOM rispetto alle altre formazioni sindacali. A rischio, spiega oggi il Corriere della Sera, è la manifestazione del 28 marzo:
Certo è che la Cgil non poteva far finta di nulla. E non solo perché l’attivismo politico di Landini espone la confederazione all’accusa di far politica anziché sindacato, ma soprattutto perché, nella sua sovraesposizione mediatica, il leader della Fiom spiega non solo di voler intervenire nel quadro politico, ma insiste sulla necessità di rivedere le procedure di selezione del gruppo dirigente della stessa Cgil. Più volte, per esempio, Landini ha detto che il segretario dovrebbe essere eletto coinvolgendo tutti i delegati di base. Insomma un’elezione diretta, anziché mediata dall’alto, dove è facile prevedere che lo stesso Landini sarebbe in gioco mentre ora gli è quasi impossibile scalare il vertice della confederazione.
La partita quindi si gioca su due ambiti: quello politico e quello sindacale. Sullo sfondo la leadership della CGIL nel 2018:
Scenari questi che la Cgil non può non considerare, visto che lo stesso Landini assicura di non voler formare un partito e che,n el 2018, quando scadrà il mandato alla guida della Fiom, sarà «a disposizione della Cgil». Che in sindacalese significa che non si preclude alcun obiettivo. La sfida è lanciata. Ieri a Landini è stato mostrato il cartellino giallo: «La coalizione sociale così come viene proposta non rientra né può rientrare tra le iniziative che la Cgil e le proprie strutture possono a qualsiasi titolo promuovere, fatte salve le scelte individuali che non implichino il coinvolgimento delle strutture», ammonisce il comunicato della Cgil. Landini accetterà la diffida o sfiderà il cartellino rosso? Il primo banco di prova è proprio la manifestazione Fiom del 28 a Roma. Se Landini la volesse trasformare nel trampolino di lancio della «coalizione sociale», la Cgil non parteciperebbe.