Opinioni
Klaus Regling: il direttore generale del MES spiega le condizionalità
dipocheparole 19/04/2020
Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle condizionalità del MES senza condizionalità, ovvero del fatto fatto che non si conoscono in alcun modo (anche perché non sono stati nemmeno pensati…) modi e tempi, ovvero proprio le condizionalità del prestito da 36 miliardi sul tavolo che però per qualcuno dovrebbe già essere accettato. Un sì potrebbe arrivare una volta […]
Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle condizionalità del MES senza condizionalità, ovvero del fatto fatto che non si conoscono in alcun modo (anche perché non sono stati nemmeno pensati…) modi e tempi, ovvero proprio le condizionalità del prestito da 36 miliardi sul tavolo che però per qualcuno dovrebbe già essere accettato. Un sì potrebbe arrivare una volta che si sia sicuri di come funzionerà il prestito per le spese sanitarie e in che modo la sua erogazione verrà armonizzata (o non verrà armonizzata…) con le regole d’ingaggio del MES. Perché se i soldi venissero erogati in più tranches ci sarebbe il rischio concreto che succeda quello che è successo alla Grecia, visto che la prima arriverebbe in piena emergenza ma le altre arriverebbero quando – ci si augura – le misure della quarantena saranno state affievolite e le attività produttive saranno ripartite. Ovvero, proprio nel momento in cui qualche volpe travestita da falco potrebbe cominciare a dire “Ok, ma la situazione è cambiata, allora se volete anche questi dovete…”. Oggi Klaus Regling, direttore generale del MES, in un’intervista rilasciata a Federico Fubini per il Corriere della Sera fornisce alcune precisazioni che però dovrebbero essere messe nero su bianco e controfirmate dai leader europei per essere valide:
Alcuni temono che la condizionalità sul prestito sia a due stadi: all’inizio il Mes chiede solo che si spenda per i costi della pandemia, dopo esigerà riduzioni del deficit. È così?
«Credo ci sia stato un malinteso. La condizionalità concordata all’inizio non cambierà durante il periodo nel quale la linea di credito è disponibile. L’Eurogruppo lo chiarisce, dicendo che il solo requisito per ottenere il prestito è nel modo in cui si spende il denaro. In seguito, tutti gli Stati membri dell’Unione europea restano impegnati a rafforzare i loro fondamentali in base al quadro di vigilanza europeo, inclusa la flessibilità. L’Eurogruppo dice anche questo. Ma chiaramente non è una condizione per il prestito. Qualunque preoccupazione possa esserci stata, va messa da parte».Il versamento verrebbe fatto in una volta sola o per tranche?
«Possono esserci tranche, ma di norma l’esborso avverrebbe in un anno».Con quali scadenze di rimborso?
«Su questo si sta ancora discutendo».
Nella situazione data, purtroppo, queste sono soltanto parole. La riunione del 23, e le firme eventuali sugli impegni, daranno più (o meno…) credibilità a queste parole.