“Sappiamo dove abiti”: Jonghi Lavarini minaccia il giornalista di Fanpage

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-08

I messaggi Whatsapp in cui il “Barone Nero” dell’inchiesta “Lobby Nera” si rivolge al giornalista sotto copertura dopo aver scoperto il contenuto del trolley

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Minacce e conferme. Dopo il clamore mediatico dell’inchiesta realizzata da Fanpage – ieri sera, a PiazzaPulita, è stata trasmessa la seconda puntata -, il cosiddetto “Barone Nero”, al Secolo Roberto Jonghi Lavarini, si è scagliato contro il giornalista sotto copertura che ha realizzato e ripreso le sue “trattative” e i suoi contatti all’interno di Fratelli d’Italia. Minacce via messaggio, con tanto di avvertimenti che hanno l’amaro retrogusto della violenza dialettica pronta a scaturire in altro.

Jonghi Lavarini minaccia i giornalisti di Fanpage per l’inchiesta “Lobby Nera”

Questo ennesimo episodio – questa volta off record – è stato raccontato da Fanpage. Tutto parte dai momenti immediatamente successivi all’apertura di quel trolley che doveva contenere soldi ma che, in realtà conteneva libri sull’Olocausto e la Costituzione. “Dammi una spiegazione entro un’ora o ti vengo a cercare”, questo il contenuto del primo messaggio inviato da Jonghi Lavarini a Salavatore Garzillo. Ma le minacce non si fermano qui. Pochi istanti dopo, infatti, ecco un aggiornamento: “Prima di emettere una mia sentenza e avviso pubblico nei tuoi confronti (ma poi devi lasciare Milano), attendo spiegazioni, di qualunque genere. Entro oggi”.

Il “Barone Nero”, dunque, si è sentito “tradito”. Si era fidato di una persona che, in realtà, era un giornalista sotto copertura. Ma questo è solo l’inizio. Dopo aver scoperto la vera “identità” del suo referente, Jonghi Lavarini ha detto di essere in possesso anche del numero di targa degli altri giornalisti di Fanpage che sono comparsi sulla scena nelle fasi finali di quella che, poi, scoprirà essere un’inchiesta che lo vede come protagonista. E, anche il quel caso, ecco le minacce generalizzate. Insomma, l’uomo – ora indagato per finanziamento illecito – non ha preso benissimo questa vicenda. Minacce che segnano il passo con un’inchiesta giornalista che ha sollevato un vaso di Pandora su un sistema che, per dinamiche, sembra essere molto consolidato. Non sappiamo se fattivamente, ma almeno nelle procedure che appaiono standardizzate.

(foto: da video Fanpage)

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