Italiano da cortile

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-01-31

Sono a Brussels per una valutazione di progetti. Stando qui mi è venuto in mente il celebre discorso fatto da Malcom X sui negri da cortile tenuto il tenuto il 10 novembre 1963 nella Chiesa Battista “King Salomon” e noto come Message to the Grass Roots. In questo discorso Malcom X parlò del”negro da cortile” …

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Sono a Brussels per una valutazione di progetti. Stando qui mi è venuto in mente il celebre discorso fatto da Malcom X sui negri da cortile tenuto il tenuto il 10 novembre 1963 nella Chiesa Battista “King Salomon” e noto come Message to the Grass Roots. In questo discorso Malcom X parlò del”negro da cortile” (house negro) e del “negro dei campi” (field negro). Gli schiavi del primo tipo, addetti alla casa del padrone, sono una stretta minoranza: ben vestiti e ben nutriti, vivono accanto al padrone e lo amano più di sé stessi. Le masse che lavorano nei campi, invece, sono la grande maggioranza. Mangiano avanzi, indossano vecchi abiti smessi, abitano nelle baracche e vengono bastonati dalla mattina alla sera. Odiano il padrone e fuggirebbero da lui alla prima occasione.

Ecco qui a Brussels, l’impressione è che viviamo questa stessa situazione ma con l’Italiano al posto del negro. I fondi europei che l’Italia riceve sono molto meno di quelli che spetterebbero al bel Paese. Fra la metà ed un terzo. Sono miliardi di Euro che l’Italia non riceve e che non può usare per finanziare il sistema dell’Alta Formazione. Questo rende la nostra “Accademia” affamata e non competitiva. Mancano i soldi per pagare borse di studio, per fare missioni, per assicurare un futuro nell’Università ai nostri giovani più bravi. Noi italiani che lottiamo contro queste cose siamo “Italiani da campo”. Poi qui a Brussels ci sono italiani da cortile. Sono quelli che dovrebbero rappresentarci e che invece rappresentano principalmente loro stessi. Riescono ad accedere a ricchi finanziamenti (loro e il gruppo che rappresentano) che generalmente non riescono ad utilizzare fino in fondo, disprezzano gli altri (pardon, gli altri italiani) e sono a loro volta disprezzati dagli europei del Nord che loro adorano.

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Gli Italiani da cortile sono una minoranza, non vedono che sono seduti su una polveriera e non comprendono proprio perché gli altri italiani non amino l’Europa. A mio parere, finché questi italiani da cortile sono mandati a rappresentarci in Europa, il sentimento antieiuropeista non può che aumentare. E avendo a che fare solo con gli Italiani da cortile, l’Europa non può che avere una visione distorta dell’Italia esattamente come aveva una visione distorta dell’UK. Credo siamo di fronte all’ultima chance. O si capisce che la politica dell’Italiano da cortile è dannosa sia per l’Italia che per l’Europa, o l’ondata populista antieuropea sarà inarrestabile, La Destra è salita dal 6% del MSI di Almirante al 12% di AN di Fini, fino a toccare adesso il 40% con Lega e FdI. Smettiamo di mandare in Europa gli “zii Tom” nostrani che fanno solo il loro interesse o non ne usciamo vivi dall’ondata populista ed anti sistema che travolgerà sia l’Italia che l’Europa. L’Europa deve essere vista come un’opportunità da tutti gli italiani e non solo dagli italiani di cortile. Altrimenti il grande sogno Europeo (che è l’unica possibilità per noi Europei di contare ancora qualcosa) naufragherà.

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