I duemila euro che i grillini (non) vogliono dare per Italia 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-09

Le donazioni sono scese in picchiata e allora il vertice chiede di raddoppiare la quota di contribuzione ai parlamentari

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Pasquale Napoletano sul Giornale oggi ci racconta una storia molto divertente che riguarda Italia 5 Stelle: ci sono problemi di soldi perché le donazioni sono scese in picchiata e allora il vertice chiede di raddoppiare la quota di contribuzione ai parlamentari:

Tra Montecitorio e Palazzo Madama sta montando la rivolta contro Casaleggio e Di Maio. Una ribellione che mette nel mirino la decisione dei capi grillini di raddoppiare, rispetto alla legislatura 2013-2018, il contributo che ogni singolo parlamentare deve sborsare per sostenere le spese dell’evento. Negli anni scorsi, l’obolo che ogni eletto ha versato per Italia 5 Stelle (quattro edizioni)è stato di 1.000 euro.

Oggi, nonostante il gruppo parlamentare abbia triplicato gli eletti, passando da 162 a 330 (tra deputati e senatori), la tassa è raddoppiata con una quota di duemila euro a testa. Molti parlamentari non hanno ancora regolarizzato il versamento. Anche perché c’è stato un cambio di regole in corso: nella prima riunione tra eletti, capi e il tesoriere del M5s, Sergio Battelli, è stato raggiunto l’accordo per un versamento pari a 1.500euro. Dopo una settimana la quota è schizzata a duemila.

italia 5 stelle 2000 euro

Per contenere l’emorragia i vertici stanno organizzando una campagna di raccolta fondi con i testimonial più importanti del M5S. Ma pare che non basterà. E il malcontento serpeggia:

A raccontare i malumori della pattuglia parlamentare dei Cinque stelle è un senatore grillino che a Il Giornale spiega: «Negli anni scorsi l’evento Italia a 5 Stelle è stato finanziato per l’80% con le donazioni spontanee. Quest’anno invece i contributi che arrivano dal territorio sono diminuiti. E, dunque, il costo peserà in larga misura sugli eletti».

La fonte grillina ha le idee chiare anche sulle ragioni del crollo delle donazioni: «La base è in rivolta contro la gestione Di Maio. Nulla di segreto, basta fare un giro sui social per avere un’idea dei malumori. Sono nate chat parallele di opposizione interna. Il mondo grillino è in fibrillazione. Non si tollera che gli amici del capo politico siano stati piazzati nei posti di comando, con stipendi altissimi, mentre gli attivisti emarginati».

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