L’incontro riservato tra sinistra M5S e PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-22

Il Corriere racconta di un incontro riservato tra esponenti PD e M5S, con l’obiettivo di mettere in difficoltà Di Maio

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Francesco Verderami sul Corriere della Sera oggi racconta di un incontro riservato tra “l’ala sinistra” del MoVimento 5 Stelle – qualunque cosa ciò voglia dire per il M5S – e alcuni rappresentanti del Partito Democratico.

Nelle stesse ore in cui il centrodestra si riuniva a palazzo Grazioli, una delegazione dei Cinque Stelle ha incontrato alcuni dirigenti del Pd. L’appuntamento doveva restare riservato, ma fino a un certo punto. Nel senso che l’«ala sinistra dei grillini» — come i leghisti definiscono i seguaci di Fico — aveva interesse a far sapere cosa stava succedendo, per mandare un segnale all’«ala governista» del Movimento e per conoscenza ai vertici del Carroccio.

Missione compiuta: le voci del rendez vous sono infatti giunte anche all’orecchio di alcuni ministri della Lega,che hanno interpretato l’accaduto come l’ennesima prova delle difficoltà in cui versa Di Maio. Perché era chiaro chi fosse il destinatario della rappresaglia.

luigi di maio alleanza pd lega m5s base 5 stelle - 11

L’articolo non fa i nomi presenti all’incontro riservato, ma spiega che l’appuntamento farebbe parte di una strategia politica all’interno del M5S che punta a isolare Di Maio:

Ed è chiaro anche il motivo per cui il capo politico di M5S è costretto in questi giorni ad alzare i toni sulla legge di Stabilità contro il ministro dell’Economia, arrivando a minacciarlo con un preavviso di sfratto da Via XX Settembre, mettendo persino in conto il «ritorno a casa», cioè la crisi di governo e il ricorso al voto anticipato.

Ma l’arma delle urne è caricata a salve, almeno così sostengono i dirigenti del Carroccio nelle discussioni con Salvini, perché sarebbe proprio Di Maio a rimetterci più di ogni altro: esauriti i due mandati, resterebbe alla guida dei Cinque Stelle ma non potrebbe più ricandidarsi in Parlamento né assumere nuovi incarichi di governo. A meno di non chiedere una deroga al codice interno del Movimento su una regola che è vissuta dai grillini come un tratto di diversità rispetto a i partiti.

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