Il M5S a Imola è già a rischio caduta

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-04-15

L’assessore, esponente del SAP, è stato condannato per calunnia, falso e lesioni colpose. Ovvero, per aver accusato davanti all’autorità giudiziaria qualcuno di aver commesso un reato pur sapendolo innocente

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La giunta del MoVimento 5 Stelle a Imola, guidata da Manuela Sangiorgi, già traballa. Tutto per colpa di una condanna che risale a vent’anni fa appioppata all’assessore Andrea Longhi, già numero uno regionale del Sap (il sindacato autonomo delle divise blu che ha tra le sue figure di spicco il deputato leghista Gianni Tonelli).

Il M5S a Imola è già a rischio caduta

Il M5S ha chiesto a Longhi di lasciare la Giunta Sangiorgi. I probiviri hanno scritto una lettera alla sindaca nella quale invitano la prima cittadina a chiarire la posizione dell’assessore alla Sicurezza, subentrato nei mesi scorsi al dimissionario Ezio Roi, sul quale pende una sentenza definitiva a due anni di reclusione relativa a reati commessi assieme a un collega, ormai oltre 20 anni fa, in veste di pubblico ufficiale. E la cui nomina in Giunta sarebbe, per questo motivo, in contrasto con il Codice etico del M5S.

manuela sangiorgi imola m5s

«Sono stato riabilitato – replica l’assessore alla Sicurezza, che in questi anni ha continuato a lavorare regolarmente all’interno del commissariato di via Mazzini e a svolgere la propria attività di sindacalista –. Il mio casellario giudiziale è immacolato: nel momento in cui devo essere valutato, è quello il documento che fa fede. Ero innocente e lo sono sempre stato. Ma vivevamo un periodo particolare, quello della Uno Bianca, nel quale si dava la caccia alle divise». Longhi dice che è pulito perché dopo 5 anni, in assenza di altri reati, la fedina penale torna pulita.

La sindaca Sangiorgi sul piede di guerra

Dal canto sua la sindaca è sul piede di guerra: sul suo profilo Facebook (ma non sulla pagina dedicata), scrive: “Chiedo scusa al Dott. Longhi da parte di un Movimento che evidentemente ha due pesi e due misure ( penso a fatti molto recenti), tirando fuori un caso di un quarto di secolo fa per colpire la sottoscritta”. Nessuno, però, dettaglia per cosa sarebbe stato condannato Longhi: per calunnia, falso e lesioni colpose. Ovvero, per aver accusato davanti all’autorità giudiziaria qualcuno di aver commesso un reato pur sapendolo innocente (è questa la definizione del reato di calunnia). Purtroppo Longhi non spiega per cosa è stato condannato.

Nei confronti di Longhi si parlò anche di un’altra indagine, che risale al 1995: in un vecchio articolo di Repubblica si racconta di un’ inchiesta sull’ ex questore di Bologna Aldo Ummarino e i vertici provinciali del Sap: il segretario Gianni Pollastri e i vicesegretari Andrea Longhi e Gianni Tonelli. Sia l’ alto funzionario sia i poliziotti avevano ricevuto avvisi di garanzia, nei quali si ipotizzavano per Ummarino il reato di omissione in atti di ufficio, per i sindacalisti quello di abuso di ufficio e per tutti quello di omessa denuncia:

E’ la fotocopia di una delle schede che la Questura tiene nell’ ufficio “schedario forestieri e alloggiati”, sulle presenze negli alberghi. In quel cartellino era stata registrata la presenza del questore Aldo Ummarino in un motel alla periferia di Bologna. Quella fotocopia di un documento arrivò un bel giorno via fax nell’ ufficio della segreteria provinciale del Sap.

Un documento riservato e infatti si indaga anche contro ignoti: allo schedario ha lavorato anche Pietro Gugliotta, uno dei membri della Uno bianca. Secondo l’ accusa, i sindacalisti Pollastri, Tonelli e Longhi appena ricevuto il fax avrebbero dovuto fare subito denuncia, essendo pubblici ufficiali. Invece, pochi giorni dopo, avrebbero usato quella scheda durante un incontro sindacale con il capo di Gabinetto Francesco Perucatti. Avrebbero fatto pesare la conoscenza di quel passaggio del questore in un motel, per far capire che il vertice della questura era poco credibile, “discutibile”.

Visto che lo stesso Longhi parla della Uno Bianca, sarà questa l’inchiesta che è poi sfociata in una condanna? Ad occhio parrebbe di no, visto che per la calunnia dovrebbe esserci una denuncia. E un’altra parte curiosa della vicenda è che la storia di Longhi è molto simile a quella della sindaca M5S di Anguillara Sabrina Anselmo, anche lei con fedina penale pulita perché ottenne la non-menzione per una condanna per calunnia. La sindaca però è ancora al suo posto: e allora perché Longhi dovrebbe essere in pericolo?

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