ILVA: la protesta contro Di Maio a Taranto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-22

La protesta contro quella che è stata l’Ilva ed ora si chiama Arcelor Mittal, avrà a Taranto un’impennata attraverso tre distinti momenti

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Dal 24 aprile al 4 maggio la protesta contro quella che è stata l’Ilva ed ora si chiama Arcelor Mittal, avrà a Taranto un’impennata attraverso tre distinti momenti: l’arrivo del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che mercoledì sarà in Prefettura, a Taranto, per presiedere il riavvio del tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo ed incontrare le associazioni ambientaliste; il concerto dell’1 Maggio, promosso dal movimento “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti” che da anni ormai rivendica la chiusura dell’acciaieria e delle fonti inquinanti; infine la manifestazione del 4 maggio all’esterno della fabbrica, con arrivo a Taranto di movimenti e associazioni da tutta Italia, dal titolo “Ancora Vivi”.

ILVA: la protesta contro Di Maio a Taranto

Sebbene Di Maio venga a Taranto – la sua presenza è attesa da fine settembre scorso, da quando al Mise è stato firmato l’accordo per il passaggio dell’Ilva ad Arcelor Mittal – per rifare il punto sul Contratto di sviluppo, lo strumento messo in pista dal precedente Governo per investire in infrastrutture, bonifiche ambientali, porto, sanità, recupero della città vecchia e riqualificazione urbana, il tema del siderurgico, con tutte le sue implicazioni, è comunque all’ordine del giorno. Anzitutto perché l’arrivo del vice premier a Taranto avviene dopo il Consiglio dei ministri di domani con all’ordine del giorno il decreto “Crescita”, che dovrebbe contenere anche la progressiva abolizione dell’immunità penale che una legge del 2015 ha concesso ai commissari Ilva, loro delegati e agli acquirenti della fabbrica (in quest’ultimo caso Arcelor Mittal) solo relativamente alle condotte per l’attuazione del piano di risanamento ambientale.

Da tempo l’area ambientalista ma anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rivendicano l’abolizione dell’immunita’ penale, e il fatto che sia stata mantenuta anche col passaggio dell’Ilva ad Arcelor Mittal ha acceso le proteste, prendendo come bersaglio proprio l’M5S che, secondo l’accusa, nella campagna elettorale di un anno fa aveva promesso non la soppressione dell’immunita’, ma addirittura la chiusura dell’Ilva per far spazio alla riconversione economica. Il 24 aprile, a partire dalle 10, i movimenti Giustizia per Taranto, Taranto Respira, Tamburi Combattenti, Flm Cub e Tutta mia la Citta’, manifesteranno davanti alla Prefettura, “contro le politiche di Di Maio e di tutto il governo giallo-verde”. “Dopo quasi un anno di ipocrisia, tradimenti, bugie e latitanza, il 24 aprile – sostengono i movimenti – il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, sara’ finalmente a Taranto. Ci preme sottolineare che, come associazioni, movimenti e comitati ascoltati a Roma durante le audizioni al Mise lo scorso giugno per la questione Ilva, abbiamo fornito a Di Maio, ed al Governo tutto, dati, valutazioni e possibili soluzioni per una riconversione ecologica della nostra economia che passi necessariamente dalla chiusura delle fonti inquinanti, con la riqualificazione ed il reimpiego delle maestranze in opere di risanamento del territorio”.

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