Il sindaco marchigiano che “rivendica” la sua “amministrazione fascista”

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La frase è stata pronunciata da Tommaso Borri, primo cittadino di Serra San Quirico, durante una discussione in Consiglio Comunale

Dal fraintendimento alla goliardia, fino ad arrivare al sarcasmo non capito dai presenti. Questa è la storia di quel che è accaduto a Serra San Quirico, comune marchigiano in provincia di Ancona di poco più di 2.600 abitanti, durante una seduta del Consiglio Comunale. Nel bel mezzo di una discussione sull’approvazione del bilancio e degli investimenti, il sindaco della cittadina – Tommaso Borri – ha pronunciato una frase “totalitaria e dispotica” nei confronti dei consiglieri di opposizione: “Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere”.



Serra San Quirico, la frase del sindaco sulla sua “amministrazione fascista”

Quella frase ha provocato un vero e proprio polverone, inevitabile. Il tutto è accaduto lo scorso 28 luglio, durante il Consiglio Comunale di Serra San Quirico. I consiglieri di maggioranza e opposizione, alla presenza del primo cittadino, si stavano confrontando e dibattendo su alcuni dettagli del programma sull’assestamento del bilancio comunale. E già lì erano iniziate le prime frizioni. Poi il tutto è deflagrato quando il sindaco ha spostato l’attenzione sulla convenzione con l’Università degli Adulti all’interno di un piano che coinvolge anche altri Comuni della zona.

E alla richiesta di dettagli da parte dei consiglieri di opposizione, Tommaso Borri ha pronunciato quella frase sull’amministrazione fascista. Poi, lo stesso primo cittadino ha provato a rettificare parlando di “sarcasmo”:



“La frase virgolettata riportata dal Consigliere è stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata pesantemente questa idea, sia durante il Consiglio in questione sia durante lunghi mesi di post su facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all’Amministrazione della non democratica, in cui si definisce me e l’Amministrazione come un’autorità arrogante e irrispettosa. Nulla di più lontano da ciò che è ed è stato sempre in questi anni il mio impegno come Sindaco del nostro paese”.