Il Movimento 5 Stelle e quegli «accordi» con Lega Nord e Forza Italia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-06-10

In nome dell’anti-renzismo il Movimento 5 Stelle sperimenta “accordi” con Lega al Nord e Forza Italia al Sud. E se un partito si giudica dalle alleanze cosa dire di questa virata a destra dei cinquestelle?

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Forse non sono le aperture che molti aspettavano ma timidamente il Movimento 5 Stelle sta iniziando a tessere alleanze con i partiti della ka$ta. Mentre è ancora in forse il sostegno dei pentastellati a Felice Casson per il ballottaggio alle elezioni per il sindaco di Venezia altrove si profilano già accordi per i ballottaggi e “sostegni esterni” alle giunte già elette durante la precedente tornata elettorale. In Laguna la questione è molto delicata: anche se Casson non era il candidato “ufficiale” del PD alle primarie è pur sempre espressione di quel Partito Democratico travolto dalle vicende di corruzione legate allo scandalo per gli appalti del MOSE. Altrove però i grillini tentano approcci soft e sperimentano nuove forme di convergenza con il centro-destra.

LAIVES, TRATTATIVE IN CORSO TRA IL SINDACO BIANCHI E IL MOVIMENTO 5 STELLE

Posted by Redazione Tca Bolzano on Monday, 1 June 2015

L’ACCORDO CON LA LEGA IN ALTO ADIGE
Il caso emblematico è il comune altoatesino di Laives dove i due consiglieri eletti dal M5S (Paolo Castelli e Alberto dell’Osbel) hanno deciso di appoggiare “dall’esterno” il neoeletto sindaco leghista Christian Bianchi. A darne l’annuncio è stata la pagina ufficiale del Movimento 5 Stelle di Laives, che ha spiegato le motivazioni della scelta. Bianchi ha sottoscritto un documento programmatico di quattordici punti presentato dai grillini. Nessuna richiesta di posti in Giunta e quindi nessuna assunzione di responsabilità da parte dei cinquestelle. Le richieste avanzate dai due consiglieri spaziano dalle piste ciclabili al conflitto d’interessi nelle cariche amministrative fino alla creazione di almeno due (2) colonnine per la ricarica delle auto elettriche e all’introduzione del “Baratto Amministrativo”. Il tutto ovviamente con tempistiche ben definite (
m5s laives christian bianchi
Per chi se la fosse persa ricordiamo la dichiarazione di Matteo Salvini a Radio Padania riguardo la “storica” vittoria della Lega Nord a Laives: «Nel popoloso comune trentino di Laives è successo un fatto significativo, la Lega per la prima volta è partito di maggioranza e manda a casa un sindaco del Pd, è un segnale forte per Renzi e le sue politiche. Se mandiamo a casa Pd e Svp nei loro feudi allora si può davvero cambiare ovunque».
La scelta dei grillini non è innocente come si potrebbe pensare, la coalizione guidata da Bianchi (Lega Nord e due civiche) ha ottenuto 13 consiglieri, quella del PD 12. Per governare serve una maggioranza di 14 consiglieri in Consiglio Comunale e in questa situazione i due eletti grillini sono il proverbiale ago della bilancia (ovviamente senza responsabilità, figuriamoci). Secondo voi cosa avrebbe fatto il sindaco leghista pur di poter governare nel “feudo del PD”? A difendere la scelta della sezione locale del Movimento è sceso in campo anche il deputato Riccardo Fraccaro secondo il quale l’intesa è stata raggiunta il benestare dei vertici nazionali (notate come non venga mai nominata la Lega Nord? Eppure ha ottenuto quattro seggi):

Cade l’ultimo pregiudizio sul M5S: per la prima volta un’altra forza politica adotta il nostro programma e noi gli voteremo la fiducia
Quando i vecchi politicanti si piazzano di fronte alle telecamere per offrire una poltrona al M5S o per chiedere la fiducia in bianco, senza mai affrontare i temi politici nel merito, noi rifiutiamo e parte subito una gara nell’accusarci di autoreferenzialità e di voler tenere i voti congelati. Poi capita che il sindaco del Comune di Laives/Leifers, candidato con una lista civica e appena eletto con sistema proporzionale (dunque senza premio di maggioranza), nel cercare di comporre una maggioranza in consiglio si confronti sui contenuti invece di offrire poltrone al M5S.
In particolare, si propone di sottoscrivere in una seduta pubblica aperta alla cittadinanza il programma elettorale con cui il Movimento si era presentato alle comunali, impegnandosi formalmente a realizzarlo. Il M5S, attraverso i sui portavoce Paolo Castelli e Alberto dell’Osbel, darà la possibilità alla giunta di lavorare ed approvare i provvedimenti di cui i cittadini di Laives hanno bisogno. Voteremo la fiducia al Sindaco Christian Bianchi e la toglieremo nel caso non mantenesse l’impegno preso con la popolazione e gli elettori. Quella odierna è una data storica: per la prima volta, il nostro programma viene adottato da un’altra forza politica e noi la sosterremo.
Siamo nati per superare le ideologie e puntare ai risultati, per approvare i provvedimenti che servono ai cittadini e non le leggi che fanno comodo ai partiti. Abbiamo sempre chiesto un consenso trasversale alle forze politiche rispetto ai nostri obiettivi e non ci siamo mai tirati indietro quando si è trattato di votare provvedimenti di buon senso.
Nel Comune di Laives non abbiamo cercato poltrone, ma offerto i nostri contenuti: con l’adozione del programma del M5S da parte del sindaco, la nostra coerenza e la nostra competenza vengono premiate. Il dato politico è che le idee di semplici cittadini entrano anche nelle istituzioni e che l’ultimo pregiudizio sul MoVimento cade definitivamente: i partiti non hanno più scuse, se vogliono lavorare nell’interesse esclusivo del Paese noi ci siamo. E andremo avanti con slancio sempre maggiore. In alto i cuori!

Lo stesso che qualche giorno dopo le elezioni commentava così i risultati:

Pur di ottenere voti, ancora una volta i partiti ha deciso di ricorrere a compromessi indecenti: candidare condannati ed indagati magari per voto di scambio, allearsi con decine di liste da cui oggi saranno ricattabili o coalizzarsi con chi si critica a livello nazionale (vedi Lega alleata con Alfano in Liguria).
Le ultime elezioni regionali sono l’esempio di come i partiti, pur di ottenere le poltrone, siano disposti a far vincere corruzione, clientelismo e malaffare. La mafia munge i partiti che mungono il Paese. Tutto il resto si chiama M5S.

I commentatori della pagina non sono contenti, c’è chi accusa i consiglieri di aver “calato le braghe” di fronte alla Lega. Chi si chiede se a questo punto la prossima volta si farà anche un accordo con il PD di Bersani (sic) e avrebbe preferito andare in consiglio a votare “punto per punto” senza dover aver bisogno di fare accordi con “il nemico”. Ora che Bianchi ha accettato quello che in buona sostanza era il programma elettorale dei grillini (ma non ce l’aveva un suo programma lui?) sarà interessante notare quanto ci metteranno i pentastellati a dire che hanno vinto le elezioni a Laives.

Il candidato sindaco M5S a Gela Domenico Mesisnese (fonte: Facebook.com)
Il candidato sindaco M5S a Gela Domenico Mesisnese (fonte: Facebook.com)

I BALLOTTAGGI IN SICILIA
Diversa è la situazione in Siclia: a Gela un candidato del Movimento Domenico Messinese andrà al ballottaggio con il sindaco uscente del PD. Il pentastellato ha già incassato il sostegno del coordinatore regionale di Forza Italia Vincenzo Gibiino che ha detto che FI sosterrà il candidato del M5S.


Ad Enna, dove invece il ballottaggio è tra un candidato del PD e uno del centro-destra, Gibiino spera che in nome della crociata contro il Partito Democratico i pentastellati ricambieranno il favore votando il candidato del PDL. Non si tratta quindi di un’alleanza ufficiale e pure il cittadino-portavoce-deputato Giancarlo Cancelleri sottolinea che non c’è alcun accordo programmatico tra i due schieramenti. La conquista di Gela però avrebbe un profondo significato simbolico in quanto è la città del Presidente della Regione Rosario Crocetta. Conquistare la città, strappandola al PD, sarebbe un bel colpo per i cinquestelle. Ad Enna, in nome della lotta alla “vecchia politica” i grillini sono interessati a dare una spallata a Vladimiro Crisafulli e non è da escludere che possano votare per il candidato di Forza Italia Maurizio Di Pietro.

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