Il “manuale del buon candidato” di Berlusconi in cui si definisce Calenda “mezzo comunista”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-25

Come accade in ogni tornata elettorale, l’ex cavaliere ha rispolverato quel vademecum comportamentale. Aggiornato

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A ogni tornata elettorale (che sia nazionale, locale o europea) dal cassetto di Forza Italia viene tirato fuori un documento. Una sorta di vademecum ricco di “consigli” da consegnare a tutte le personalità politiche che si presenteranno davanti agli italiani durante le settimane precedenti al voto per la classica campagna elettorale. Ha un nome ben preciso, fortemente voluto e sostenuto da Silvio Berlusconi: il “Manuale del buon candidato”. Tutto ciò viene aggiornato di volta in volta, in base agli “avversari” politici e al periodo storico. E nell’edizione “Politiche 2022”, l’ex cavaliere suggerisce ai militanti azzurri di attaccare la sinistra (grande e atavico mantra), ma anche il duo Renzi Calenda.

Manuale del buon candidato, il vademecum di Silvio Berlusconi

A riportare alcuni dettagli del contenuto dell’aggiornato “Manuale del buon candidato” è il quotidiano la Stampa. All’interno dell’articolo a firma Francesco Olivo, vengono riportati alcuni punti salienti di quel vademecum sui comportamenti da tenere (sia nelle comunicazioni televisive che in quelle social, passando anche per i vari comizi e dichiarazioni sparse):

La campagna è brevissima per questo è necessario usare molto il concetto della “scelta di campo” (scritto in neretto). Lo scontro è tra “noi” e “loro”, la sinistra». Al punto 4 c’è la descrizione dell’avversario: «Siamo di fronte ad un’alleanza di sinistra condizionata dagli esponenti più estremi (radicali, Sinistra e Libertà…)». Mentre «il centro è rappresentato da Forza Italia». Bisogna ricordare il «voto utile» e, aspetto interessante, «è sbagliato citare sondaggi che danno in vantaggio il centrodestra perché si allontanano gli elettori indecisi e si accredita un risultato vincente dei nostri alleati.

Berlusconi chiede ai suoi candidati di non polemizzare con gli ultimi fuoriusciti di Forza Italia (Brunetta, Gelmini e Carfagna) e di concentrare lo sforzo dialettico sulla sinistra (e le sue alleanze) e il cosiddetto Terzo Polo. Con un chiaro riferimento a Carlo Calenda.

Il leader di Azione, frontman del Terzo Polo dopo l’alleanza con Matteo Renzi e Italia Viva, viene definito un “mezzo comunista” e anche inaffidabili. E i candidati di Forza Italia, secondo Berlusconi, devono puntare su questi “temi” durante le loro dichiarazioni.

(foto IPP /Silvia Loré)

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