Il leghista Romeo dice che il ddl Zan serve per “vendere smalti agli uomini” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-07

Fin dove arriva la propaganda del Carroccio sul ddl Zan? Basta sentire le parole del capogruppo della Lega al Senato per capirlo

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I toni della discussione attorno all’approvazione (dopo quella già avvenuta in Autunno alla Camera dei deputati) del ddl Zan tocca vette sempre più basse. Il protagonista della giornata è Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama. Il senatore del Carroccio, parlando in Aula (sì, in un luogo istituzionale) della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo è riuscito a tirare in ballo addirittura il “fattore commerciale” e gli “smalti da vendere agli uomini”.

Massimiliano Romeo e il ddl Zan per “vendere smalti agli uomini”

“Il ddl Zan è divisivo, anche nel paese, c’è stata una nota del Vaticano, è un tema così divisivo che non si può affrontare forzando, chiedendo di arrivare in Aula, sapendo che la Commissione in pochi giorni difficilmente potrà trovare una soluzione, così si esautora la Commissione dei suoi poteri”. Ha esordito così, citando la nota del Vaticano e non sottolineando come l’Italia sia uno Stato laico. Poi, però, il suo monologo (interrotto dalle contestazioni partite dai banchi del MoVimento 5 Stelle) prosegue andando a toccare anche altri aspetti assurdi. Il tutto è avvenuto dagli scranni del Senato, pochi istanti dopo il mancato accordo tra i capigruppo sulle modifiche da apportare al testo (quelle proposte da Italia Viva e apprezzate dal Centrodestra).

“Se si vogliono introdurre logiche di mercato, come il genere neutro, che rende più facile vendere lo smalto nero agli uomini, allora noi non ci stiamo”. Insomma, il leghista Massimiliano Romeo si spinge fino a citare assurdi esempi che non hanno alcun riscontro. Perché un uomo è libero di comprare uno smalto a prescindere dall’approvazione o meno del ddl Zan visto che siamo in un Paese libero, almeno da questo punto di vista. Eppure si è arrivati al punto che la Lega è costretta a utilizzare argomenti da bar per provare a spiegare la sua posizione contraria al disegno di legge già approvato alla Camera.

(foto e video da canale Youtube Agenzia Vista)

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