Il leader di Forza Nuova che tuona contro il Green Pass ma ha il tampone per vedere la partita

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-01

A inizio agosto Castellino minacciava di espulsioni gli iscritti che avessero scaricato il Green Pass, salvo poi farsi beccare allo stadio Olimpico esibendo un tampone negativo, ovvero una delle richieste proprio del Green Pass

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A parole strenuo oppositore contro il “regime” che “ci vuole imporre il Green Pass” e la “segregazione sociale”. Ma, quando all’Olimpico, arriva il momento della partita – in particolare l’esordio casalingo in Conference League contro i turchi del Trabzonspor, ecco che Giuliano Castellino, storico leader romano di Forza Nuova compare magicamente in curva armato di tampone negativo, ovvero una delle garanzie che permettono di ottenere… ma certo, proprio il Green Pass.

Ma andiamo con ordine. E’ il 5 agosto di quest’anno quando Forza Nuova e Giuliano Castellino diramano una circolare interna dai toni marziali, a tratti apocalittici, stile “Gladiatore”, per informare tutti gli iscritti che sarà espulso dal movimento chiunque scaricherà il certificato verde.

La minaccia di espulsione per tutti gli iscritti che scaricheranno il Green Pass

“La guerra del sistema contro le libertà fondamentali non è mai stata così spietata” si legge nel testo, appreso e diffuso dall’Adnkronos. “Oggi il Green Pass sanitario è, dopo quasi due anni di restrizioni, coprifuoco, museruole e arresti domiciliari di massa, l’arma definitiva necessaria al regime per procedere sulla via di un altrettanto definitivo controllo sociale fondato sul terrore, che potrà essere solo ancora più asfissiante e spietato contro i dissidenti. Gli altri, quelli che ancora non comprendono, saranno gli schiavi perfetti perché non si accorgeranno di esserlo. I dissidenti, gli italiani di serie B, i nuovi paria che rifiuteranno di sottomettersi, saranno condannati a una vera e propria segregazione sociale su sedicenti basi sanitarie”.

E ancora:  “Quello che in Italia il mondialismo non aveva previsto è, però, che quei pochi che lottarono fin da subito sarebbero diventati tanti. In questo contesto sarebbe, dunque, assolutamente inconcepibile che un forzanovista, oggi combattente di prima linea contro il Green Pass, pensasse di combattere questa guerra avendo scaricato il passaporto sanitario, mentendo a se stesso e ai suoi camerati fingendo di fare il guerriero ma avendo già venduto l’anima al nemico. Per queste ragioni, all’unanimità, l’Ufficio Politico del Movimento ha deliberato che chiunque, militante o dirigente, per qualunque ragione si adeguasse a questa intollerabile e definitiva operazione di controllo sociale, subirà l’immediata e irrevocabile espulsione da Forza Nuova. Fondamentale è non acquisirlo, non piegarsi, costi quel che costi – si legge – Ogni assistenza legale ed economica possibile sarà fornita ai nostri che dimostreranno con il rifiuto del lasciapassare la propria coerenza, fino all’eroismo. È una situazione durissima, permanente, di fronte alla quale la difesa del quieto vivere diventa colpa imperdonabile. E, del resto, non era certo il quieto vivere l’obiettivo di ogni forzanovista degno di questo nome entrando a far parte del Movimento”.

Insomma, Castellino e i vertici di Forza Nuova tuonavano – e tuonano ancora – contro il Green Pass straparlando di “regime”, “segregazione sanitaria”, minacciando chiunque lo scaricasse di espulsioni, epurazioni e perenne disonore e dipingendo i dissidenti come patrioti ed eroi nazionali.

Giuliano Castellino (nel cerchio rosso) in curva
foto cr. Repubblica

Il tampone negativo per vedere la partita

Solo che poi è arrivata la partita della Roma, ritorno del primo turno di Conference League. E Castellino, che dei giallorossi è storico tifoso, non ha resistito al richiamo della curva, dopo un anno e mezzo di latitanza forzata causa Covid e stadi vuoti. Così ha pensato bene di presentarsi allo stadio esibendo l’esito di un tampone negativo, che altro non è se non una delle possibili certificazioni richieste per ottenere il tanto detestato (da Castellino) certificato verde. Le immagini del leader di Forza Nuova in curva hanno rapidamente fatto il giro del web, mettendo a nudo tutta l’ipocrisia di fascisti che a parole si presentano come strenui combattenti “pronti a morire per la patria”. Ma, quando c’è la partita, da buoni italiani medi, si trasformano tutti in docili agnellini e pavidi conigli. Insomma, il classico fascista, come sempre, da settantasei anni a questa parte.

Travolto dalle inevitabili polemiche, il diretto interessato si difende: “Non ho mai scaricato il Green Pass, quello con il relativo codice QR, si trattava solo di un foglio che attesta la mia negatività al Covid.” Nessuno saprà mai con certezza se si trattava di un semplice foglio che certificasse il tampone negativo o ilv vero e proprio certificato verde. Quel che è certo è che il tampone negativo è una delle due voci (insieme al vaccino) che garantiscono l’acquisizione temporanea del Green pass e permetotno così l’accesso a bar, ristoranti o manifestazioni pubbliche, come in questo caso. Ovvero esattamente quel principio di controllo da parte dello Stato contro cui Castellino combatte. A parole. E a cui, nei fatti, si piega docilmente. Ma, mi raccomando, non ditelo ai camerati, qualcuno potrebbe accorgersi dell’inganno.

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