Il Green Pass? Meglio tardi che mai. Ma ora lo Stato imponga l’obbligo

di Fabrizio Delprete

Pubblicato il 2021-09-17

Il Green Pass obbligatorio non è solo legittimo, ma è tardivo e riduttivo. Abbiamo avuto la possibilità di mostrarci uniti e responsabili. Non l’abbiamo sfruttata

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“L’Italia sta andando bene, meglio degli Usa. Ha affrontato la pandemia per prima e ora è diventata un esempio per il mondo”.

Bisogna partire da queste precise parole, pronunciate oggi, per capire la situazione in cui ci troviamo e – soprattutto – per capire ciò che siamo, ciò che non possiamo e non dobbiamo tornare a essere e, perché no, il rischio che corriamo a dar fiato (ancora ed ancora) a una ridicola minoranza di irriducibili imbecilli. Ma andiamo con ordine. “L’Italia è un esempio per il mondo”, tanto per cominciare. Parole potenti, parole definitive, parole che nessuno di voi avrebbe mai immaginato di sentire. Perché a dire quelle parole non è stato certo uno schiavo di Soros, un microchip di Bill Gates o qualche altra non meglio identificata marionetta dei poteri forti che “vogliono controllarci e sterminarci col 5G a gestione remota”. No, manco per niente. A dire quelle parole è stato un tale che, per mesi, è stato anche sulla bocca della mandria di cerebroillusi complottisti come prova della loro mancata idiozia: Anthony Fauci.

fauci no vax no green pass vaccini
foto IPP/zumapress

Sì, proprio lui. Leggetelo ad alta voce il suo nome, sentite come riempie bene la bocca. A-N-T-H-O-N-Y F-A-U-C-I. Il virologo della Casa Bianca, mica il cugino del cugino che ha letto su www.micuritu.it che la Tachipirina cura il tumore. O il Covid, tanto è uguale. Bene. Siamo potenza mondiale assoluta di prevenzione e di cura, verrebbe da dire a un alieno appena sbarcato sul nostro povero mondo.

Peccato non sia così, in realtà. Peccato non sia proprio così, per dirla tutta. Perché, se fosse così, adesso saremmo tutte e tutti in piazza a ballare la Macarena e a fare la ola per quelli in fila a fare il vaccino. E invece no. Perché nella avanzatissima Italia (dati Fondazione Gimbe) ci sono ancora 3 milioni di over 50 che non si sono ancora immunizzati, proprio mentre le somministrazioni calano di 200 mila in una settimana. Perché nella avanzatissima Italia (oltre a una montagna di altre questioni che ci portano in realtà nel medioevo dei diritti e del pensiero) il dibattito quotidiano è avvelenato ancora dalla mandria di cui sopra.

Lo so, lo so bene che non andrebbe fatta di tutta un’erba un fascio (anche se quell’erba assomiglia tanto a un fascio littorio). Sì, lo so bene – lo so benissimo – che qualcuno di essi (magari improvvidamente evoluto e con qualche master in tasca) proverà a dire che “è solo libertà di pensiero”. Ma no! Quella dei NoVax e scettici vari non è libertà di pensiero! Perché la verità è un’altra.

Perché (come nazione) siamo ancora qui, sul filo del rasoio, a ballare ebbri di coglionaggini ormai acquisite mentre il Titanic rischia ancora di affondare. Siamo qui, elfi ottusi che si spogliano davanti all’arrivo del grande inverno.
Siamo qui a dare ancora fiato (tutti, nessuno escluso, me per primo) a peti svolazzanti nella eco della scienza.
Mi ero ripromesso di non parlarne mai più, di queste sacche di paura e ignoranza. Ha ragione Fabio Fazio quando dice che dare voce ai NoVax significa legittimarli.

Lo so. Ma non ci riesco. Perché mi viene da urlare, mentre anche il virus di una inaccettabile accettazione verso la più criminale ignoranza colpisce anche persone a me vicine (neanche troppo, ma neanche troppo poco). Perché siamo – da un anno e mezzo – ancora nel mezzo di una fottuta pandemia. Abbiamo pianto e cantato, abbiamo visto bare e ospedali riempirsi, medici e infermieri piangere, locali chiudere e fallire.

Silvana De Mari sospesa Torino

Ma non abbiamo capito niente. Niente. Perché gli ospedali non si sono svuotati, anzi. E ad abitare le rianimazioni – rubando spazio e risorse agli altri malati – sono praticamente solo i non vaccinati (sempre Fondazione Gimbe, o qualsiasi altro medico che non abbia sbattuto il cervello contro lo stipite negli ultimi 365 giorni). Perché, soprattutto, quella fetta di colpevoli indecisi non è solo ignorante, cretina, criminale o impaurita. Perché quello sacca è fomentata dalla peggior politica esistente (Salvini e Meloni in testa, seguiti da giullari della più infima specie) e dalla peggior società mai vista (95 “medici” NoVax sospesi due giorni fa dall’Ordine di Torino, fra cui l’omofoba De Mari, per dirne una).

Ecco. Tutto questo prolisso preambolo l’ho scritto solo per dire una cosa. Il Green Pass obbligatorio non è solo legittimo, ma è tardivo e riduttivo. Abbiamo avuto la possibilità di mostrarci uniti e responsabili. Non l’abbiamo sfruttata. E non l’abbiamo meritata. Abbiamo dato troppo spazio ai latrati del sonno della ragione, fino ad arrivare a spendere ancora parole per chi rifiuterebbe per principio anche l’ossigeno. E allora che lo Stato compia appieno il suo dovere. Vaccino obbligatorio per tutte e tutti. A iniziare, magari, proprio da chi siede in Parlamento.

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