Il governo Conte in bilico al Senato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-12

Solo tre voti in più al Senato. Ma intanto si agita una pattuglia di responsabili di Forza Italia. Che potrebbe passare a sostenere l’esecutivo

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Il governo Conte è a un passo dal perdere la maggioranza al Senato. Ieri il voto sul MES a Palazzo Madama è stato vinto dall’esecutivo con 164 sì, ovvero tre in più della maggioranza assoluta necessaria. Ma nei prossimi mesi sarà più dura riuscire a mantenerla, visto che tre senatori sono in uscita e altri, tra cui Gianluigi Bombatomica Paragone, già non hanno votato la fiducia al governo Conte Bis. Goffredo De’ Marchis su Repubblica fa sapere che contro la Lega sta nascendo in Senato un gruppo di responsabili guidati da Paolo Romani (Fi). Già ieri, se ci fossero stati problemi, 10 azzurri, Romani compreso, sarebbero usciti dall’aula per salvare l’esecutivo.

L’obiettivo è coinvolgere anche Mara Carfagna alla Camera. Ma questi moderati del centrodestra non saranno una stampella scomoda per l’esecutivo? E quale sarà il loro rapporto con Italia Viva? Se riusciranno a formare dei gruppi parlamentari un po’ di confusione nella maggioranza sono destinati a crearla. Nella strada in discesa, almeno fino a gennaio, l’altro ostacolo è rappresentato dalla legge elettorale. Oggi è fissato un nuovo vertice di maggioranza. Il partito di Renzi si presenterà proponendo lo sbarramento del proporzionale al 3 per cento. Al Nazareno, compiaciuti, sottolineano: «Hanno capito quanto valgono». Forse fuori, ma in Parlamento il voto di Italia Viva resta determinante.

MAGGIORANZA BILICO SENATO
La maggioranza del governo Conte BIS al Senato (Il Messaggero, 12 dicembre 2019)

Anche per il Messaggero il capofila è Paolo Romani. Con lui altri sette. Si muovono anche gli uomini di Giovanni Toti. Tira un’aria di grandi manovre. Luigi Zanda, che ne ha viste tante, riflette: «Il governo non cadrà per i numeri, ma semmai per i fatti che si troverà davanti: le occasioni d’altronde potrebbero non mancare. Le scissioni non portano mai bene», riflette il tesoriere dem, e ce l’ha con Matteo Renzi.

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