Il Fatto e il tariffario di Renzi: 40mila euro, con lo sconto 25mila

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-01

“Forty thousand euros. Quarenta, qu-a-tro siii-ro”, scandiscono al telefono dalla Pro Motivate, una delle agenzie che propongono online l’ex premier come speaker

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Il Fatto racconta oggi quanto costa avere Matteo Renzi come conferenziere:  “Forty thousand euros. Quarenta, qu-a-tro siii-ro”, scandiscono al telefono dalla Pro Motivate, una delle agenzie che propongono online l’ex premier come speaker.

“Dovete contare anche un viaggio in business per una e a volte due persone”. Tanto costa ingaggiare il fondatore di Italia Viva a una conferenza che –facciamo credere all’interlocutore –sarà in programma l’anno prossimo a Barcellona, titolo “Populismo e dinamiche ec on om ic he ”. Tema su cui Renzi – ci viene garantito – saprà dire la sua. DEL RESTO “politica globale, “affari correnti”,“finanza e tendenze future”sono solo alcuni degli argomenti elencati online di quello che è stato “il più giovane primo ministro in Italia e il più giovane leader del G7”.

Analogo curriculum sponsorizza l’agenzia Chartwell Speakers, ma per “appena ”25mila euro. C’è un però: a sentire l’agente che risponde da Dublino, Renzi non è la scelta più azzeccata. Di conferenzieri che possano parlare di populismo ce ne sono altri, pure meno esosi: con 16mila euro, per esempio, ti porti a casa Anne Applebaum, un premio Pulitzer che “in quanto giornalista, e non politico, può affrontare il tema in modo più indipendente di Renzi”.

fatto tariffario renzi

DALLA CHARTWELL quasi ci convincono, spendere tutti quei soldi per Renzi non conviene. È diventato troppo caro, più dei 20mila euro di cui parlava solo un anno fa Marina Leo, responsabile per l’Italia di un’altra agenzia che vende i suoi discorsi, Celebrity Speakers.“Sembrano tanti, ma la metà se ne va in tasse e lo speaker deve pagare le persone che mettiamo a disposizione, in quei soldi c’è pure il compenso dell’agenzia”, diceva alla stampa allora. Oggi che con i giornali non parla più, le si strappa solo: “È un’attività privata, non ha niente a che vedere con la sua attività di leader politico perché quando era primo ministro non poteva fare queste cose”.

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