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Il crollo del M5S in Campania
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-06-12
L’effetto Lega si fa sentire nella regione di Roberto Fico: in alcune città passano dal 50% all’8%, risultati da catastrofe anche dove arrivano al ballottaggio
Il Mattino oggi racconta come uno degli effetti più spettacolari del voto alle elezioni amministrative 2018 è il risultato ottenuto dal MoVimento 5 Stelle in Campania dopo l’accordo di governo con la Lega. Mentre è appurato che al Nord gran parte dei voti M5S sono finiti alla Lega, al Sud la ritirata dei grillini ha assunto i contorni di un esodo.
L’epicentro di quanto accaduto in Campania è ad Afragola. Il 4 marzo, M5s aveva stracciato qualsiasi record raccogliendo il 57,3% dei consensi. La Lega era molto dietro, ma con un risultato visibile: 5,1%. Le due forze del governo Conte cento giorni fa avevano il 62,4%. La Lega dell’iperattivo Matteo Salvini, nel frattempo, ha guadagnato visibilità e forza.
Ma i Cinquestelle campani non sono stati da meno, con Roberto Fico presidente della Camera, Luigi Di Maio vicepremier e Sergio Costa ministro dell’Ambiente. E però ad Afragola, in piena Terra dei Fuochi, i Cinquestelle alle comunali hanno raggiunto appena l’8% mentre la Lega – la cui coalizione ha eletto al primo turno il sindaco Claudio Grillo con il 54% – si è fermata al 5,4%.
E non si tratta di un caso particolare: il quadro si ripete non troppo dissimile negli altri tre grandi Comuni campani dove erano simultaneamente presenti M5S e Lega.
Ad Avellino i Cinquestelle hanno la consolazione di aver portato caso unico nella Regione – il proprio candidato al ballottaggio, ma con il 20,2% dei consensi: meno della metà del 44,2% del 4 marzo. E la Lega nel capoluogo irpino è scivolata da 5,1 a 4,1%. A Castellammare di Stabia M5s è sceso dal 54% al 14,6% e la Lega nel suo piccolo è arretrata da 2,8% a 1,9%. Infine a Qualiano M5S crolla da 54,8 a 7,8 mentre la Lega scende da 3,2% a 2,1%.
Il Carroccio soltanto a Pontecagnano ottiene un risultato discreto (con i Cinquestelle assenti) avanzando dal 7,3% all’8,2%. Il capitombolo più spettacolare del movimento fondato da Beppe Grillo si verifica a Ottaviano. Qui il 4 marzo i pentastellati avevano il 51% mentre il 10 giugno il 3%. In termini di voti passano da 6.525 a 432 e non possono neppure prendersela con la flessione dell’affluenza, visto che i votanti nella cittadina vesuviana sono stati più alle comunali (14.970) che alle politiche(13.186).