Il bel gesto di Moratti: cede il suo stipendio annuo ai dipendenti. “Grazie per i vostri sacrifici”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-18

Moratti è stato presidente dell’Inter e uno dei più grandi industriali della storia italiana, oggi un gesto di vicinanza alla sua azienda

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Per gli appassionati di calcio il nome di Massimo Moratti è solo un dolcissimo ricordo, ultimo di una generazione di presidenti innamorati. Uomini che hanno vissuto il calcio con la signorilità che si riconosce a pochi. Oggi Moratti, figlio di papà Angelo che aveva costruito un impero, del calcio è un appasionato tifoso ma agli affari non ha smesso di dar seguito. Al vertice di Saras, Moratti è stato (ed è ancora) uno degli uomini più ricci del paese, potentissimo industriale quando Berlusconi guidava il Milan e il Paese, l’avvocato Agnelli gestiva la familiare FIAT, Marco Tronchetti Provera seguiva il destino di Pirelli e tra Toscana ed Emilia sorgeva e risorgeva il brand made in Italy, da Tod’s alla grande industria di Borgo Panigale.

La cronaca oggi ci restituisce un massimo Moratti che è davvero concentrato sui tempi e non ha, come molti. fatto finta che nel resto del paese non stesse accadendo nulla.

Ecco allora che ieri è arrivata la notizia che ti fa piacere, almeno pensando agli altri. Moratti ha ceduto il suo emolumento in favore dei suoi 1300 dipendenti per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro.

Il bel gesto di Moratti: cede il suo stipendio annuo ai dipendenti. “Grazie per i vostri sacrifici”

Il presidente di Saras ha dunque deciso di rinunciare all’emolumento previsto per il 2021 in qualità di presidente del Cda rendendo così possibile l’integrazione di quanto stanziato dall’indennità di cassa integrazione per le giornate previste per l’ultimo trimestre 2021. Non si tratta quindi di destinazione utili né di compensi diretti in busta paga. Lo ha annunciato con un messaggio “Vi ringrazio per i sacrifici che state facendo che sono di grande aiuto per il superamento di un periodo difficile. Mi permetto di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che almeno vi consentirà di alleviare, almeno in parte, il peso della cassa integrazione”

Saras ha adotatto a fine ottobre del 2020 alcune misure per tenere sotto controllo i costi, compreso l’utilizzo di ammortizzatori sociali per il personale del gruppo e in particolare, grazie all’accordo coi sindacati, l’avvio della cassa integrazione parziale, che hanno reso possibile un contenimento degli impatti generati dalla crisi pandemica nel mercato di riferimento. Nella raffineria Sarroch lavorano circa 1.300 dipendenti. Attualmente i lavoratori sono due giorni al mese in cassa integrazione.

 

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