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I No Green Pass che vogliono “decapitare” Beppe Sala | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-10-27
Nei gruppi Telegram sono stati diffusi numero di telefono e indirizzo mail del primo cittadino di Milano. Lo stesso sindaco ha denunciato le minacce ricevute alla Polizia
“Non si scherza col fuoco”. E neanche ci si soffia sopra per aumentare l’entità di un rogo. È questo il messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook da Beppe Sala. Il sindaco di Milano è finito, da alcuni giorni, al centro del mirino dei No Green Pass che hanno diffuso – attraverso la loro collaudata rete di gruppi Telegram – il suo numero di telefono e il suo indirizzo mail. E da lì sono iniziate a piovere tantissime minacce che sono state già denunciate alla Polizia.
Beppe Sala minacciato dai No Green Pass nei gruppi Telegram
“Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no green pass, ci sono i miei numeri di telefono, c’è la mia email e si parla di decapitazione”, ha detto il sindaco di Milano in diretta su Facebook. Tutto è partito da una recente ospitata di Beppe Sala a “L’Aria che Tira” quando, rispondendo a una domanda sulle manifestazioni non autorizzate che si ripetono ogni sabato nella sua città, aveva detto: “La polizia potrebbe fare solo una cosa, caricarli, cosa che, ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare”. E poi aveva proseguito spiegando: “Servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli, posto che l’opzione carica non esiste”.
Parole che, come spiega Beppe Sala, sono state rivoltate da alcuni giornali: “Guardate cosa titolano due quotidiani. La Verità: ‘Sala, la polizia carichi i no green pass’, e Il Giornale: ‘Sala, giusto caricare i cortei no green pass'”. E da quel momento, il numero di telefono e la mail del sindaco di Milano sono finiti sui gruppi Telegram di chi sta protestando contro la certificazione, con tanto di minacce di morte. Si arriva persino a parlare di “decapitazione”.
La procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta su questi messaggi pubblicati nelle chat e Sala ha ricevuto anche l’appoggio del governatore lombardo Attilio Fontana. Ma mentre gli inquirenti – e la Polizia postale – indagano su quel che succede online, il primo cittadino meneghino passerà dalle parole ai fatti nei confronti dei giornali diretti da Maurizio Belpietro e da Augusto Minzolini: “Prima querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo. Ma voglio dire a tutti che non si scherza con il fuoco in questo momento”.
(foto e video: da Facebook)