I mutui a saldo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-07

I tassi sul mercato sono (ancora) tra i migliori di sempre: per le banche è l’«ultima finestra». L’inflazione e le tensioni sui bond potrebbero accelerare il rialzo dei prestiti a tasso fisso

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I tassi sul mercato dei mutui sono tra i migliori di sempre. Nelle condizioni più aggressive (relative a prestiti non superiori al 50% del valore dell’immobile) si riesce oggi a spuntare un tasso variabile dello 0,5% e un fisso intorno all’1,4% (ma per durate di 10-15 anni anche qualcosina in meno). È evidente che si tratta di condizioni per certi versi irripetibili, spiega oggi il Sole 24 Ore in un articolo:

Le banche stanno praticando condizioni estremamente favorevoli perché sono ben consapevoli che siamo all’ultima finestra di offerte da saldo. Rispetto ai livelli attuali in futuro i tassi (tanto variabili che fissi) non potranno che salire.

Quindi chi stipula oggi un mutuo difficilmente scapperà – come hanno fatto in tanti negli ultimi anni – presso un’altra banca che offra condizioni migliori utilizzando il bonus della gratuità della surroga.

Le banche sono quindi disposte a rinunciare a una parte importante di margini pur di “bloccare” i clienti a cui proporre altri prodotti più remunerativi (magari dal lato investimenti/assicurazioni).

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Le condizioni dei mutui e l’Euribor (Il Sole 24 Ore, 7 agosto 2018)

Chi ha un mutuo a tasso variabile dovrà però fare attenzione all’andamento dell’Euribor. Secondo gli ultimi future l’Euribor, però, ci metterà parecchio tempo a risalire all’1%, nonostante la Bce interromperà a fine anno il piano di stimoli che hanno contribuito a portare l’indice sottozero. Secondo i future rivedremo l’Euribor all’1% solo a giugno del 2023 (a dicembre 2022 sarà allo 0,95%). Quindi è vero che i tassi variabili saliranno ma molto poco e molto lentamente.

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