I due Mattei

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-10-19

L’altro giorno c’è stata l’intervista doppia da Vespa dei due Mattei. Stando all’estero l’ho vista registrata, sapendo già i punti salienti, quindi l’ho gustata in modo diverso da chi ha avuto l’emozione della diretta. Alcune osservazioni preliminari: * è stato sicuramente intelligente, da parte di entrambi, accettare il confronto. Gli Italiani sono stufi di avere politici …

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L’altro giorno c’è stata l’intervista doppia da Vespa dei due Mattei. Stando all’estero l’ho vista registrata, sapendo già i punti salienti, quindi l’ho gustata in modo diverso da chi ha avuto l’emozione della diretta. Alcune osservazioni preliminari:

* è stato sicuramente intelligente, da parte di entrambi, accettare il confronto. Gli Italiani sono stufi di avere politici che accettano di parlare solo quando non hanno avversari o hanno conduttori accondiscendenti.
* era solo formalmente un confronto. Entrambi i Mattei stanno giocando una partita in cui l’altro Matteo non è l’avversario diretti. Formalmente fieri avversari, in realtà gli obiettivi dei loro strali erano chiaramente altri. Per questa ragione non ha senso chiedersi chi ha vinto, perché non era un competizione fra loro.
* tutto costruito. Recitavano una parte imparata a memoria. Studiata a tavolino dai loro strateghi della comunicazione. Da una parte non ci sono state sbavature, dall’altra hanno dato l’impressione di essere ripetitivi, di essere dei “dischi rotti”.

Detto questo, l’impressione è che tutti e due hanno recitato a soggetto, senza una trama precisa. Pronti a cogliere l’eventuale occasione che si presenterà. Però differiscono tantissimo nella strategia da adottare. In Italia abbiamo un governo Giuseppi-Giggino-Zingaretti che sta tirando a campare, appena sulla sufficienza. Spera in (improbabili) eventi eccezionali che possano avvenire nei prossimi tre anni per ribaltare una situazione che sembra già scolpita come risultato elettorale. Se avviene questo evento, bene per loro. Se non avviene, bene lo stesso per il PD, che avrà fatto il pieno di poltrone ed incarichi nonostante abbia perso (e male) le ultime elezioni e bene anche per il M5S che nonostante una profonda debacle elettorale alle Europee riesce a mantenersi al potere.

salvini missione senato ferie renzi porta a porta - 1

La strategia di Salvini è di conseguenza attendista. Può solo aspettare i tre anni che lo separano alle elezioni. Solo nel caso avvengano eventi eccezionali, deve essere pronto a cogliere l’occasione. Niente di più. Completamente diversa la situazione di Renzi. Se vuole essere l’oppositore di Salvini deve avere molto ma molto di più de 4% di cui lo accreditano i sondaggi. Se il Governo arriva senza scossoni fino alla scadenza naturale, il suo partito non avrà occasione di crescere e e questo vuol dire scomparire. Inoltre deve far capire al suo potenziale elettorato che ItaliaViva non è l’ennesimo partito collocato a Sinistra (di cui sinceramente non se ne sentiva la necessità) ma un partito di Centro e quindi disponibile alla politica dei due forni, capace ossia di dialogare non solo a sinistra ma anche con la destra. La partecipazione di Renzi a Porta a Porta, vuol dire proprio che Salvini (e Berlusconi) sono avversari, non nemici. Quindi è possibile, se le condizioni lo impongono, fare un po’ di strada assieme. Per questo a Sinistra odiano Renzi. Perché non è disponibile ad un’alleanza organica e permanente ma vuole perseguire una strada politica che guarda soprattutto a Sinistra ma non solo. Per questo Renzi deve essere estremamente propositivo (la Leopolda sarà sicuramente l’occasione di nuove proposte) e deve necessariamente prendere le distanze da provvedimenti che non condivide: proprio per rimarcare la sua indipendenza ed autonomia.

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Dal primo novembre si aggiungerà alla scena politica un altro protagonista: Mario Draghi. Sicuramente Draghi può avere l’obiettivo della Presidenza della Repubblica: Sicuramente non l’obiettivo di essere premier di un governicchio 5Stelle-PD, ma non si sa come evolveranno le cose. Draghi, per essere eletto Presidente della Repubblica, deve calcare un po’ le scene della politica italiana. Deve trovare il modo… Altrimenti non conviene a nessuno chiamare un uomo forte come Presidente. Molto meglio personaggi scialbi. E in due anni c’è tutto il tempo per dimenticarlo. Certamente essere chiamato come “Salvatore della Patria” potrebbe essere un modo, ma questo Governo dovrebbe naufragare. E anche questa ipotesi mi sembra altamente improbabile. Quindi quali le prossime mosse del ormai quasi ex Presidente della BCE? Certo Draghi può puntare anche ad altri obiettivi, non necessariamente Italiani…quindi da non escludere a priori un atteggiamento attendista. In conclusione ci sono due soggetti politici, Renzi e Draghi che “devono” fare qualcosa (più Renzi che Draghi), ma credo non sia chiaro neanche a loro cosa esattamente fare. Riforniamoci di popcorn e assistiamo allo spettacolo. Considerando il loro alto livello e le loro riconosciute capacità, sono sicuro che non ci deluderanno.

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