I cornetti di Spadafora nella lunga notte di Autostrade

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-16

La gigantesca scatola di cartone piena di dolciumi che ha allietato il consiglio dei ministri durante la definizione del dossier Autostrade… e altre storie di chitarre e canzoni

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Tommaso Labate sul Corriere della Sera oggi racconta un gustoso (è il caso di dirlo) retroscena nella trattativa per Autostrade: i cornetti che hanno allietato la definizione di uno dei dossier più spinosi del governo Conte:

«Bombaaaa!», urla l’uomo che si fa largo in piena notte nella sala del Consiglio dei ministri, spaventando qualche componente dell’esecutivo che vista l’ora si era appisolato. Tra le mani ha una gigantesca scatola di cartone  che tiene su ad altezza occhi, lasciando che gli copra il viso come la maschera di un bandito. Quando il profumo dei cornetti caldi e delle bombe alla crema invade la sala del Consiglio—il semaforo verde all’accordo definitivo con Autostrade non è ancora maturato ufficialmente — parte un applauso spontaneo, da cui si chiamano fuori solo Roberto Gualtieri e Paola de Micheli,  che aggiornano di continuo la mail dello smartphone in attesa della controrisposta buona dei Benetton. E Vincenzo Spadafora, il titolare dello Sport che in piena notte ritorna in Consiglio dei ministri dopo essere uscito in missione cornetti, sorride felice prima di abbandonare il cartone di dolciumi sul tavolo.

vincenzo spadafora calcetto sport di contatto

Non si tratta di un episodio inedito:

Dello streaming a tutti i costi, mantra dell’ortodossia grillina della prima ora, non rimane neanche la versione edulcorata, e cioè quel «faremo tutto alla luce del sole». Raccontano a microfoni spenti tre ministri diversi che «almeno una volta è capitato a chiunque, nella squadra di governo, di addormentarsi nel bel mezzo di un Consiglio; chi dorme, poi, viene immortalato dagli smartphone di chi resta sveglio e ciascuno, nel proprio telefonino, ha degli scatti di colleghi abbandonati sul tavolo più grande di Palazzo Chigi». Durante la notte in cui si cercava l’accordo con i governatori regionali per dare il via libera alla fase 2 dell’emergenza Covid-19, come fosse un personaggio di Quelli della notte di Renzo Arbore, il presidente della Regione Molise Donato Toma ruppe il silenzio dal microfono del suo computer con cui era collegato: «Vi va se mentre aspettiamo gli altri ministri vi suono qualcosa con la chitarra?». «Sìììììì!», fu la risposta. E Conte, ricollegandosi al pc per siglare i dettagli dell’accordo  sulla ripresa, sorprese molti presidenti di Regione a canticchiare le canzoni che Toma strimpellava.

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